25th Giu, 2015

Sergio Andreatta, 769: “Dobbiamo avere abbastanza memoria”

      

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“Dobbiamo avere abbastanza memoria per ricordare fin nei minimi particolari quello che ci è capitato”. Il 20.06.2015 si è tenuta a Borgo Bainsizza (Lt) la Mostra-Convegno sul Territorio pontino: nelle memoria dei nonni di ieri, si sono incontrati gli anziani di oggi per un pomeriggio insieme promosso dalle Associazioni culturali Arcobaleno e LatiniAmo. L’intenso e scandito programma ha previsto diversi momenti comunitari, da quello simbolico della deposizione di una corona al Monumento ai Caduti di guerra a quello della significativa visita dei pannelli fotografici della Mostra documentaria allestita all’interno degli ampi locali del Centro Sociale.

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1934-Pod.n.769, Borgo Bainsizza, la Casa degli Andreatta (Ambrogio e Luigia-Filippin), pionieri della bonifica.

E’ seguita la proiezione del video “La palude, la memoria”. Nella Sala principale l’Incontro con l’autore veneto-pontino Sergio Andreatta, dello stesso Borgo, che ha potuto presentare tra le mura amiche la II Edizione del libro di successo “769 Storie di Pionieri”, (Aurore Ed., ppgg.156), prevalentemente ambientato nel Podere 769 dell’ONC di Via dello Scopeto 1 dove ha potuto vivere le atmosfere della sua infanzia. Sergio Andreatta, da poco in pensione, è stato uomo di scuola, educatore all’ENAOLI, maestro elementare del Provveditorato agli studi di Latina, poi direttore didattico e infine per 12 anni dirigente scolastico del MIUR/USR Lazio. Da direttore di istituzioni scolastiche statali, complessivamente per 35 anni, ha promosso e diretto molti Corsi di formazione e specializzazione dei docenti di ogni ordine e grado non solo della Provincia di Latina. Ha scritto libri (“Eucalyptus” – poesie, “Bambini una volta” – saggio educativo, “L’ultimo dei lupi” – racconto, e pubblicato migliaia di articoli non soltanto sui temi di “Scuola & Società”, in gran parte rintracciabili nel web. Vent’anni fa per riconoscenza ai pionieri curava l’abbellimento artistico (“Cantico delle creature in Terra Pontina”, Via Crucis, Martirio di Maria Goretti, ecc…) della Chiesa di San Francesco con opere dell’amico pittore e scultore Valentin Timofte. Partecipa all’ incontro al Borgo su invito dei presidenti delle Associazioni “LatiniAmo” Gianluca Di Cocco e “Arcobaleno” Stefania Pegorin. C’è il giardino dei ricordi dove entrare per rivisitare insieme le aiuole superstiti o per zappare le gramigne infestanti… L’intervista (anche integralmente fruibile in video su Youtube: https://youtu.be/EGU8zGZjRfA) sarebbe stata condotta da Gianluca Di Cocco, noto imprenditore e politico, e si sarebbe sviluppata per quasi un’ora principalmente sui seguenti argomenti/quesiti:

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– Come le è venuta l’idea di scrivere “769 Storie di pionieri”?

– Perché nei dialoghi familiari è ricorso all’uso del dialetto veneto?

– Tra storia familiare e storie di Comunità il romanzo storico si sviluppa prevalentemente negli scenari del nostro Borgo, soddisfatto del risultato?

– Nelle pagine del libro si coglie, fin dall’inizio, una particolare attenzione per l’ecologia, come mai?

– Un libro con molto pàthos dove le psicologie delle persone sono sbozzate a tutto tondo…

– Nel futuro ci sarà spazio per una III edizione?

– Nei suoi programmi letterari sappiamo che è prevista, per ottobre, l’uscita di un altro libro (“CAMILLA”, romanzo missionario). Ci può dare qualche anticipazione?

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Alle domande ben poste del conduttore si sono aggiunti gli interventi di un pubblico molto attento e interessato da cui è emerso anche il ricordo di Rita Calicchia, capo Ufficio Stampa del Comune di Latina, prematuramente scomparsa, con cui Andreatta ha collaborato nella collana “Latina, I Borghi”, Dicta&Scripta (2013). 

Contributi fotografici di Emanuele Bonaldo, Mirko Andreatta e Rosamaria Pirri. Il video-intervista su Youtube è di Oscar Giardini (prevista a breve una versione più sintetica). E Archivio di Casa Andreatta da cui è tratta la foto n.6, utilizzata  da Emanuele Bonaldo per il Manifesto, che rappresenta i nonni Ambrogio Andreatta e Luigia Filippin di Paderno d’Asolo, poi del Grappa, con le due figlie Noris e Adris (Ida).

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Commenti

E’ stato un bell’incontro. Di solito “nemo propheta in patria”, in questo caso mi sono sentito ben accolto e gratificato. Grazie.

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