31st Mag, 2017

Nel paese dei molti colori

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Un progetto di teatro formativo

Nel paese dei molti colori non può esserci spazio per differenze e diversità di considerazione e di trattamento personale. Nessuna disparità di alcun genere è ammessa. Mi trovo al TEATRO COMUNALE di Latina, Gabriele D’Annunzio, per sentire e vedere i ragazzi della Scuola Primaria Giuseppe Mazzini cantare, ballare, recitare, esibirsi per insegnarci a navigare in musica sui temi e sulle vibrazioni dell’intercultura e dell’antibullismo in specie. Se questa è educazione, è certamente la buona educazione, penso, della pari dignità senza discriminazioni. 

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Ogni tanto partecipo alla riconoscenza degli applausi alle docenti di BORGO SAN MICHELE (mio ex IV Circolo didattico) per le loro esaltate competenze e un plauso particolare lo indirizzo ai ragazzi per le loro eccellenti interpretazioni sia corali che personali. Purtroppo il bullismo è una forma di comportamento sociale, abbastanza diffuso nel mondo giovanile anche pontino, di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, che talvolta cova nella stessa scuola e occorre così individuarlo prontamente e stroncarlo perché non prenda piede prendendo a bersaglio i deboli e gli incapaci di difendersi.

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E’ una pratica di sopraffazione sociale, una dinamica di gruppo aberrante che oggi si manifesta in vari modi e che va condannata senza alcuna indulgenza già all’interno delle stesse famiglie, se ne sanno cogliere le prime avvisaglie, perché porta ad usare prepotenza, a maltrattare, a intimidire e a intimorire. E’ qualcosa che può portare all’inferno un’esistenza, rovinare irrimediabilmente una personalità fragile. Opponiamoci allora con tutti i mezzi all’andazzo della sopraffazione e del voler prevalere ad ogni costo. Sergio Andreatta

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