5th Ago, 2010

Amministrare la città in tempi di vacche magre

Amministrare la città in economia.

Apprezzato a Latina l’impegno commissariale del dott. Guido Nardone.

Amministrare la città con la massima oculatezza in tempi di ristrettezze: è quello che sta facendo con grande efficacia e notevoli risparmi il Commissario prefettizio Guido Nardone subentrato a Latina ai fallimenti dell’Amministrazione Zaccheo.

La storia è nota e parla del subitaneo defenestramento del sindaco di Latina decretato, per il merito e per il metodo della sua conduzione amministrativa, dagli stessi consiglieri del PdL (ex F.I.) sotto la regia del sen. Fazzone. Il senatore tenterà  di ribaltare poi questa tesi, alimentata al contrario da tutti i precedenti e malcelati lunghi dissidi interni sfociati nello scoop televisivo, evidentemente strumentale, andato in onda su “Striscia la notizia” (Canale 5). Questo screditante filmato  sarà contestato come falso e artefatto  in seguito dalla querela di un ripresosi ex-sindaco Zaccheo. Ma, ora, dopo l’ultimo strappo (o meglio “distinguo” per non scomparire dalla scena politica) operato dai Finiani (ex-AN) da Berlusconi, l’ex-sindaco di Latina dichiara con un sorprendente coup de theatre – e una strategia in parte incomprensibile –  di voler lui stesso rientrare nell’ovile del PdL berlusconiano, dove però i suoi disegni continuerebbero a trovare di traverso come avversario quell’influente, temibile e chiacchierato Claudio Fazzone di sempre. Comunque un clamoroso tentativo di riciclaggio personale. La mossa di Vincenzo Zaccheo lascia così nelle mani di Salvatore De Monaco, vicepresidente dell’Amministrazione provinciale di Latina, la guida dell’ex-MSI, ex-AN o FLI pontino come ora viene anche chiamata la neo-corrente finiana. Prime mosse sulla scacchiera della destra locale, non chiaramente leggibili e censibili nel numero dei soggetti aderenti, ma da dove tenta di emergere la posizione di uno Zaccheo che sale ancora una volta sul sicomoro per vedere sopra e meglio allontanando da sè i rischi di un risucchio nel temuto cul de sac preparato da Giancarlo Fini. Alla sua età, e con la sua navigazione, il già animoso “nostalgico-fascista” non si è sentito di darsi alle acrobazie, ora più che mai senza rete di protezione sotto. Ma perchè negare a qualcuno la conversione a qualcosa e magari il giorno dopo al suo opposto?Questi sono i giochi della politica e della affascinazione del posto…, non certo di attaccamento a chissà quali nobili ideali.  Chi avrebbe mai pensato, fino a poco tempo fa, che fedelissimi seguaci di Fini come Alemanno e lui gli avrebbero voltato così repentinamente le spalle? Ma la fedeltà in politica vale quanto il tradimento e non si sa mai, se non il giorno dopo, chi pagherà meglio se l’una o l’altro… Dove “pagherà” non è qui da intendersi nella intraducibile versione “dell’interesse pubblico” bensì dell’interesse personale e dell’intravisto… suo guadagno. Eppure sembra che Fini, pur al di là della sua nobilitante giustificazione, non avesse proprio altra scelta se non quella per non essere fagocitato e per non scomparire politicamente del tutto a causa della irresistibile forza di attrazione esercitata sugli sdoganati ex-AN da un lider maximo che può disporre di mezzi illimitati… Intanto il Commissario Nardone, prima e dopo l’approvazione del bilancio o programma annuale finanziario del Comune di Latina come ora si chiama, passa al vaglio con opportuno rigore tutte le Partecipate e i Progetti propagandistici di Zaccheo, rivedendone la fattibilità con l’occhio dell’utilità pubblica e ancor prima della copertura finanziaria che, quasi sempre, non esiste. E che fine andranno a fare i voli pindarici di Zaccheo, i grandi sogni del porto, della metropolitana e via dicendo?… Un lavoro illuminato ma non soltanto da ragioniere il suo, senza obbedienze agli interessi di parte, che la cittadinanza latinense ha cominciato ad apprezzare ogni giorno di più fino a chiedersi anche (semplicisticamente forse se non fosse un pregiudizio per la stessa democrazia e la partecipazione civica), perché spendere tutti quei soldi per ingrassare 40 Consiglieri, oltre la corposa Giunta. Ma queste sullo sciupio vistoso della politica sono regole superiori cui non si può metter mano a livello locale ma solo con provvedimenti legislativi del parlamento sul ridimensionamento numerico dei membri di giunta e di consiglio. Il che sarebbe più che opportuno ma non c’è, ovviamente, quel forte interesse a procedervi da parte di nessuno e tanto meno della casta dominante. Si dice che la democrazia ha i suoi costi ma perchè dover pensare che quelli giusti siano necessariamente quelli attuali?… Intanto, affacciandomi ad una finestra stamattina vedo in atto, al Mercato del martedì, un’opera di disinfestazione (foto) che non andava in esecuzione da anni, da un’altra vedo l’erba sfalciata al Parco S.Marco. Quindi anche per questo, e scusate se è poco: “Grazie, Guido Nardone!”.

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