28th Ago, 2011

Scarrozzando per la Val di Comino

 Scarrozzando per la Val di Comino.

Foto e articolo di Sergio Andreatta

A Picinisco si è svolto ieri il  “1° Memorial Andrea De Marco”, gara di carrozzelle con cuscinetti a sfera sul percorso di 4,4 km., da Piazza E. Capocci a Le Remune, una piccola frazione sottostante. Sferragliante, orgasmica, riuscitissima. Ne avevo visto una, anche scrivendone, nella quinta storica di Narni l’anno scorso, assistendo perfino alle vivaci e sfottenti liturgie della vigilia. Tra i molti eventi in programma per l’estate del paese ciociaro, organizzata dalla Pro Loco di Picinisco “Associazione prof. Orfeo Vacca”, spicca in Val di Comino quest’anno la Corsa delle Carrozzelle con cuscinetti a sfera.

Prendendo spunto da un semplice gioco di adolescenti fatto nel dopoguerra per le strade di tanti paesi in collina d’Italia, ecco ritornare competitiva la corsa delle Carrozzelle. La carrozzella  consisteva originariamente in una tavola di legno con tre cuscinetti a sfera due posteriori ed uno centrale anteriore, posto su leva sterzante, ma con il tempo il mezzo ha subito una sofisticata evoluzione tecnologica fino alla realizzazione di  vere e proprie macchine da corsa con l’introduzione di accorgimenti tecnici di alto livello. Particolare attenzione, oltre alla meccanica semplice data dalla spinta e incrementata dalla discesa, viene da sempre data, per la migliore penetrazione dell’aria, all’aerodinamica. Così alcuni sono giunti ad elaborare carrozzerie missilistiche a punta acuminata, altri si mantengono invece più sul tradizionale, altri ancora rinunciano proprio alla carrozzeria preferendo i soli tubolari ritenuti, seppur scomodissimi, meno resistenti all’aria. Più raramente, qualcuno, corre pericolosamente in ginocchio, sfruttando un assetto variabile che punta a trarre vantaggi nelle traiettorie dalla migliore mobilità del corpo. In fondo (e qui è proprio il caso di dirlo!) è la velocità che conta. E chissà che qualcuno – come il noto mobiliere di fondovalle – non abbia, zitto-zitto, pure voluto sperimentare la… galleria del vento pur di assicurarsi con il suo bolide il primato perchè vincere, caro De Coubertin, è sempre bello, più del solo partecipare. (Continua >)

La popolare manifestazione, ormai giunta ad Atina alla XI edizione, ha conquistato negli anni una grande partecipazione di pubblico proveniente anche da paesi vicini ed è diventata un appuntamento importante per  gli emigranti in Scozia, Inghilterra, Irlanda, Francia e Belgio ed i turisti che  tornano a trascorrere le loro vacanze in questa smeraldissima e fresca Valle della Provincia di Frosinone. La gara di Picinisco, alla sua I edizione, rientra in questo rumorosissimo ma simpatico circuito, anzi ne è la gara conclusiva e, pertanto, ne determina la classifica generale. Trenta concorrenti con buone mani guantate, necessarie a volte per spingersi, e buone gambe allenate. Poi una ripida discesa a scapicollo, con tanto ardimento, per la S.P. 112 protetta da balle di paglia nelle sue curve più insidiose… et voila! Il divertimento è assicurato a tutti, piloti e tifosi, senza risparmi. Davvero senza pecche l’organizzazione, soprattutto preziosa la collaborazione da parte di tanti. Sfilano le carrozzelle, scorrono via verso il loro traguardo. Pànta rèi, tutto scorre verso il termine, anche le ferie ormai al loro naturale esaurimento.

 

E poi, giunti a sera, tutti in Piazza del Comune per le carezze di un venticello vincitore dell’opprimente canicola e con la gustosa capra nel piatto organizzato dalla Locanda di Arturo. Evergreen la rockstar locale calca il palco davanti a San Rocco, malgrado gli anni sa ancora proporre  sberleffi musicali divertenti. La gente ammaliata aspetta ora, quasi con ansia, l’estrazione della lotteria. A mezzanotte il capitolo è definitivamente chiuso e si potrebbe anche dare l’addio all’estate piciniscana, ma questa resiste bene  e non ne vuole ancora sapere, quest’anno, di doversene andar via. Ma una mattina gli Scozzesi di Picinisco (“di generazione in generazione” come proclama una vetrofania per auto) si sono imbarcati sul “leabus” che li ha tradotti all’aeroporto di Ciampino, destinazione Edimbourg e Glasgow perchè lì le scuole hanno fretta e aprono subito dopo ferragosto. (Sergio Andreatta)

 

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