26th Ott, 2011

Lettera polemica di alcuni genitori della S.M.S. Volta sul dimensionamento scolastico

Dimensionamento scolastico a Latina. Tra qualche proposta indecente, polveroni e formicolii, la lettera, più che critica, bellicosa di alcuni genitori della S.M.S. Volta. In realtà, rispetto alle lamentele, non c’è stata nessuna penalizzazione per questa scuola che ha potuto conservare la sua integrità e profilarsi in nuovo Istituto comprensivo con l’aggiunta delle scuole dell’infanzia** e primarie   di Borgo San Michele, Via Ezio, Pantanaccio e Gionchetto. Il Piano presentato è stato approvato dalla Giunta Comunale e ha poi anche conseguito il parere favorevole della Commissione tecnica provinciale.

A R T I C O L I     C O R R E L A T I

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Intervista di RadioLuna  all’ass. alla P.I. Marilena Sovrani e al decano dei dirigenti scolastici italiani Sergio Andreatta 

Non per spirito di polemica ma per amore di giustizia, indirettamente chiamato in causa in quanto coordinatore della Commissione dei dirigenti preposta al dimensionamento scolastico di Latina, rispondo* a quanto scritto a pag. 13 del quotidiano La Provincia di oggi e a pag. 8 di LatinaOggi.

Se i genitori della S.M.S. Volta nella loro lettera di protesta si lamentassero della cattiva politica sulla scuola, della mancanza di una buona visione  progettuale complessiva o della carenza di risorse destinate (oltre che dei tagli sugli organici del personale che l’operazione di dimensionamento maschera)  avrebbero ragione e il consenso generale “senza se e senza ma”. Se si lamentassero dell’aggressivo attacco alla qualità della scuola pubblica portato avanti ogni giorno (tanto che può risultare difficile parlare bene della “pubblica istruzione” malgrado l’impegno di tanti Collegi dei docenti) e denunciassero la difficoltà di pervenire ad un piano organico di  razionalizzazione della rete sul territorio del capoluogo pontino (dimensionamento) tenendo conto degli equilibri che si dovrebbero cercare, e si dovrebbero con progressività anche imporre, tra scuola dell’infanzia-primaria e media avrebbero ragione. Ma tant’è perchè dobbiamo vivere nel presente e operare nel concreto. Avrebbero ragione fondamentalmente perché un curricolo verticale, sui principi della pedagogia e della buona pratica didattica, ha bisogno di quegli equilibri e di quelle simmetrie. Se, invece, si lamentano perché la dirigente scolastica della loro scuola non ha ottenuto, alla fine, quello che ha sempre cercato di conseguire, ossia l’ingrandimento della Volta fino a numeri elvatissimi, a danno di altri nascituri I.C., hanno torto.  Perchè si giustifica ampiamente (con 2500-2700 alunni), nel quartiere Latina-Est dove si concentra la polemica, il persistente funzionamento  di due  Istituti comprensivi autonomi  non avendo alcun senso logico procedere all’esaltazione di uno (intorno alla SMS Volta), convalidando le sue mire espansionistiche e il suo desiderio di annessione, e alla mortificazione/smantellamento dell’altro (V C.D., tra l’altro con dati numerici più elevati). Una soluzione di migliore coesistenza si sarebbe potuta trovare soltanto con una organizzazione ad “X”, rimescolando il mazzo delle carte esistenti, mezze scuole primarie alla Volta (alla Leonardo da Vinci, alla Giuliano), mezze scuole medie al V (e agli altri) C.D., liberi i genitori di orientarsi senza coartazioni di sorta e ogni scuola di organizzare dal suo interno, in concorrenza sulla qualità,  la migliore offerta possibile (POF) . Ma proprio l’impermeabile dirigente della SMS Volta ha più volte rigettato l’idea, rivoluzionaria ma giusta, non soltanto dello “spacchettamento” della sua megascuola (costruita per 24 classi ma che in realtà ne ospita 32) ma ha addirittura rifiutato senza plausibili motivazioni di accogliere alunni della scuola primaria di Via Tasso all’interno dello stesso Plesso di Via Botticelli 33, preferendo rimanere nel suo “splendido isolamentoante-riforma piuttosto che aprirsi alle nuove logiche e alle nuove dinamiche e accettare la Scuola del Gionchetto (viciniore al già assegnato Pantanaccio) intelligentemente proposta dalla Commissione mista, ragionando sulla scia dei condivisi criteri, ad integrazione delle rappresentate (ma in realtà inesistenti con 1240 alunni) insufficienze  numeriche. Rimane ancora incomprensibile, ai membri della Commissione, quell’ostinato diniego. Gli alunni di scuola primaria (che non sono né devono intendersi, però come scritto nella lettera, assolutamente “vivaio per la scuola media” in quanto esistenti in sé e per sé fintanto che la frequentano) hanno, come noto, un corso di studi quinquennale, quasi doppio rispetto a quello triennale di scuola media, e che costituisce il perno centrale dell’istituto comprensivo. Per un buon operato, nella costruzione di un curricolo in continuità didattica a misura di durata, questa proporzione si sarebbe dovuta riflettere matematicamente nelle componenti dell’anagrafe scolastica di ogni nuovo Istituto comprensivo. La formula 3 anni(SI) +5(SP) +3(SMS) rappresenta la formula dell’equilibrio, se moltiplichiamo infatti questi dati per 4 possiamo avere, nella sua consistenza numerica (44 classi x 25 alunni di media = 1100), l’idea-tipo di un Nuovo Istituto comprensivo equilibrato e proporzionato al suo interno e ben gestibile. Sarebbe l’uovo di Colombo, no? Magari! Ne conseguirebbe la soluzione ottimale ma le infrastrutture di  Latina  edificate antecedentemente al disegno di questa “riforma”, non la consentono così linearmente sul territorio. Senza considerare la situazione frastagliata degli arcipelaghi scolastici dei borghi raggruppati intorno ai due poli storici di B.go Podgora e Sabotino che si è reso necessario consolidare ulteriormente nel numero. La Legge n.111/2011 (art.19) contrabbanda un’ottimizzazione del servizio scolastico nazionale su base giuridica, organizzativa ed economica mentre, in realtà, detta soltanto una soluzione tecnica per far fronte alle incalzanti carenze finanziarie attuali che attanagliano il Paese e ai mordaci tagli di bilancio. Di necessità virtù, quindi. La Commissione dei dirigenti scolastici prima e quella mista (integrata con i tecnici del Comune) poi ha ragionato in termini del possibile non dell’ideale, dandosi dei criteri condivisi e tenendo conto dei numerosi paletti esistenti. Nulla osta che i genitori continuino ad operare in autonomia le loro scelte. Per ora è prevalentemente soltanto una gestione di primi numeri diversi rispetto ai precedenti, mettendo nel piatto della forzosa eterogeneità verticale un po’ di questo e un po’ di quello, un po’ di carne e un po’ di pesce, un po’ di A (SI), di B (SP) e di C (SMS) ben lontano, ne eravamo perfettamente consapevoli, dalla formula dell’ottimale equilibrio. Ma il disegno (bozza di dimensionamento concordata e approvata dalla Commissione all’unanimità) è da intendersi come un work in progress, sottoposto a continuo monitoraggio e a continui correttivi. Se ne potrà parlare, con più obiettività dopo il varo degli Istituti, tra 3 o 5 anni, con l’implementazione delle nuove autonomie e il raggiungimento di una certa stabilizzazione dei flussi anche attraverso una sapiente regolazione (in un quadro culturale di autoregolazione) delle iscrizioni. Ci si sarebbe aspettato che i genitori della Volta (che comunque si sarebbero dovuti astenere dall’entrare a gamba tesa nelle questioni degli altri: l’idea di una dirigenza nel quartiere Latina-Ovest è stata originariamente provocata e giustificata da chi ne aveva e ne ha competenza, cioè il sottoscritto Sergio Andreatta, ma anche definita – almeno per ora – di difficile realizzazione) venissero informati correttamente come quelli di tutte le altre istituzioni, non turbati nè mossi strumentalmente (lo si dice giacchè l’entrata in campo dei genitori era stato preannunciata) da chi ha potuto partecipare  sempre direttamente (o indirettamente tramite delega conferita ad una professoressa) ai lavori tecnici delle due Commissioni. Ad un incontro di lavoro collegiale  si partecipa di solito senza concetti impermeabili e senza produrre ricette precostituite, senza snobbare la misura del confronto con altri soggetti cointeressati e nell’ambito di criteri generalmente ricercati e condivisi. Né si può far dire ai genitori, come pure appare sulla pagina del giornale di oggi, che “non sia stata consentita la partecipazione (alla commissione dei presidi) del dirigente della Volta come di altre scuole medie comprese nel territorio di Latina”. E’ totalmente falso e distorsivo. Tutti sono stati invitati e tale dirigente ha partecipato  ed è intervenuta per più tempo di tutti gli altri messi insieme, ha prodotto un’alta marea di carte che, solo in parte consegnate per l’acquisizione, i navigatori del web possono anche consultare andando sul sito del Comune di Latina, Albo Pretorio, Dimensionamento scolastico (Verbali e Allegati/ 2011/200/24.10.2011). Tale dirigente, a lavori conclusi (5 ottobre), ha costretto alla riconvocazione ancora per due volte (SMS Volta, prot. n. 4485 A/1C dell’11.10.2011) la Commissione, sotto la regia dell’assessore alla P.I M. Sovrani, per sbarrare la strada al Piano già approntato con l’idea di forzare la mano e mirando fino alla fine a imporre, pertinace nel rifiuto di altre, la sua tesi personale. Sicuramente le si può dar atto dello strenuo impegno per la sua propria causa e della volontà di battersi alla morte per ciò in cui crede. La Commissione mista ha però vagliato attentamente e neutralmente una per una tutte le richieste che le sono state sottoposte ma non condiviso, come pure poteva, tutte le soluzioni, “lo meo particulare” (dando corso all’aggregazione dei plessi di Borgo San Michele dal IV Circolo didattico di Via Sezze e di altri minori dal I e II Circolo (Via Ezio, Pantanaccio e proposto anche Gionchetto), rifiutando con unanime motivazione l’idea avanzata di assorbimento  di altri plessi (Piccaro di Via Tasso, Celli di Piazza Moro) a smembramento del V Circolo didattico. Infine una considerazione pacata, non si può impostare ogni questione come fosse l’ultima battaglia, condotta anche con l’ardore e la convinzione che debba arridere sempre e per forza l’agognata vittoria.  

* Sergio Andreatta, dirigente scolastico titolare del IV Circolo didattico di Latina, reggente del II, decano dei dirigenti scolastici italiani, designato coordinatore della Commissione dai colleghi. Nato a Latina e profondo conoscitore del suo territorio, Borghi inclusi. Spirito libero, stimato neutrale e non incline a partigianerie sia perchè in dirittura di pensione dopo 45 anni di servizio effettivo (da 33 nel ruolo dei capi d’istituto) sia perchè la scuola che attualmente governa (IV C.D.) si costituirà naturalmente dall’a.s. 2012/’13 nel III Istituto comprensivo in quanto le Scuole Giovanni Paolo II, C. Goldoni e G. Giuliano non soltanto sono logisticamente viciniori sorgendo nello stesso cortile ma beneficiano dei numeri giusti per la costituzione.

** La invidiata Scuola statale dell’Infanzia “Città di Latina” di Borgo San Michele per modernità tecnologica e disegno architettonico (arch. Antonio Ciotoli) è considerata la più bella e funzionale del Comune di Latina. Inaugurata il 14 settembre 2009, è stata voluta nel suo progetto e nella sua realtà proprio dal dirigente Sergio Andreatta, sostenuto dall’ass. LLPP ing. Marino Di Girolamo e dal sindaco on.le Vincenzo Zaccheo. 

N.d.R. Occorre anche precisare che la Commissione dei dirigenti scolastici ha profuso il suo impegno professionale e le sue competenze, in sinergia con l’ufficio del Comune, lavorando moltissimo e a titolo assolutamente gratuito. Tanto per sgombrare il campo da malintesi e da ogni possibile sospetto.

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