16th Nov, 2011

Il Piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Provincia di Latina

IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO APPROVATO DALLA PROVINCIA DI LATINA

di  Sergio Andreatta

L’Amministrazione Provinciale alla fine ha deciso per l’istituzione a Latina di 11 Nuovi I.C., superando la proposta a 10 della Commissione Mista comunale e dei dirigenti scolastici e la stessa delibera della  Giunta Esecutiva del Comune. Ciò consente in realtà uno sfoltimento dei due I.C. del capoluogo a più alta densità anagrafica e un riequilibrio generale a favore della migliore gestione amministrativa e didattica sul territorio. Sono state esaminate e deliberate nuove soluzioni a modifica di decisioni già assunte da alcuni Comuni della Provincia pontina (Aprilia 6 I.C. invece di 5,…). La proposta a 11 I.C. per il capoluogo pontino sembra attualmente la più naturale perchè, tra l’altro, non va a mortificare questo settore di scolarità (I Ciclo, 3-14 a.) nel popolare Quartiere di Latina Ovest come da me pure unicamente sostenuto, incontra il consenso dei Sindacati per la salvaguardia di un maggior numero di posti di lavoro ed è anche – seppur con qualche piccola sostanziale differenza di proiezione dei flussi– molto vicina alla mia prima proposta avanzata in Commissione, proposta che aveva riscosso un consenso pressochè generale tra i dirigenti scolastici stessi prima che si assistesse ad alcuni duelli scatenati da combattive posizioni ancorate sui meri interessi soggettivi. Il Piano approvato dal Consiglio Provinciale, leggibile in PDF, ha tuttavia proposto, per sostenute esigenze locali, alcune deroghe al numero prescritto dalla L. n.111/2011, deroghe (sui Monti Lepini e al Sud previsti I.C. con poco più di 8/900 alunni) non previste e che non si sa se potranno essere recepite e legittimate in sede di ultima istanza  dalla Regione Lazio (determinazione entro il 31.12.2011). Non è stata considerata, invece una deroga, malgrado le particolari e singolari condizioni dell’insularità, per  Ponza che con i suoi 358 studenti non potrà più beneficiare in futuro dell’autonomia neanche di un omnicomprensivo ma è stata aggregata all’I.C. di S. Felice Circeo. Bisognerà, quindi, pensare, per far fronte alle esigenze dell’utenza insulare al necessario distacco di un sostituto del dirigente scolastico e a quello di almeno un ATA (assistente amministrativo). Negli Allegati alla Delibera si riportano, inoltre, i numerosi plessi funzionanti sotto i parametri della minima sussistenza legale (-30 per la S.I (AA), -50 per la S.P. (EE), -45 per la S.M.S. e -100 per la S.S.).  Interessanti novità poi, non senza qualche critica da parte dell’opposizione che si è astenuta dal voto sul Documento, si prospettano anche per gli Istituti Superiori (consulta il PDF) sia per l’istituzione di nuove scuole (a Latina un liceo linguistico e coreutico, ad Aprilia uno di scienze umane,…), sia per la proposta di nuovi indirizzi. In conclusione rimane aperta, però, la fondamentale questione giuridica se la perentorietà di una legge dello Stato possa  in qualche modo essere messa in discussione dalla derogante opportunità accolta nella delibera dell’Ente Locale, in conclusione se l’interpretazione vale più della regola. In altri articoli precedenti abbiamo analizzato le questioni e i risvolti dell’ottimizzazione dei percorsi della continuità didattica che si vorrebbe garantire con questo provvedimento scaturito dalla L. n.111/2011, art.19, c.4. Ma lo stato dell’arte ci induce a pensare che quest’azione abbia soltanto il valore di un economia di sistema perseguita con i ferenti tagli di una manovra di risparmio. Sergio Andreatta – Riproduzione riservata.

L’11° I.C. di Latina disegnato e istituito dall’Amministrazione Provinciale (con l’ordinale di V), nell’ambito del Piano di dimensionamento con delibera consiliare del 14.11.2011 va ad accogliere e a giustificare la accorata istanza rappresentata da Sergio Andreatta,  nella sua competenza di dirigente scolastico reggente del II C.D. di Latina di Via Po, istituzione destinata in via interlocutoria allo smembramento nella proposta della Commissione Mista e nella delibera  della Giunta Comunale di Latina. Il dirigente scolastico Sergio Andreatta ne aveva giustificato l’istituzione con le deprivate condizioni socioculturali di gran parte della popolazione e di dispersione scolastica di quel versante della città, il così detto Quartiere di Latina-Ovest, pervaso da continui flussi di stranieri neocomunitari ed extracomunitari. Non può che essere molto apprezzata, quindi, la decisione politica di recuperare un’autonomia nel capoluogo e di ridisegnarne il suo bacino (mappa di competenza) escludendo a nord i decentrati plessi di Gionchetto e Pantanaccio orientati verso altri IC (Volta e V CD) ad essi territorialmente contigui  ed includendo a compensazione i ben più viciniori plessi (attualmente del VII C.D.) di Via Polonia e Via Bucarest, tra l’altro sulla stessa direttrice di Viale Kennedy della Direzione didattica del II CD situata in Via Po. A livello di consistenza numerica il nuovo Istituto consterà di 1090 alunni e per completezza di requisiti, “condicio sine qua non“, si avvarrà di qualche sezione di scuola media. In merito il sottoscritto, una volta ottenuta la definitiva convalida  della delibera provinciale da parte  della Regione Lazio si muoverà immediatamente per l’istituzione delle sezioni di scuola media (almeno 2 classi I, intanto) del nuovo I.C. A tale scopo ne avrei anche individuato la sede all’interno della Scuola Primaria Giovanni Bosco di Via Polonia frequentata da 340 alunni di scuola primaria e che dispone di locali idonei e sufficienti.

IL NUOVO I.C. CORRISPONDERA’ AL II C.D. DI LATINA
+ LE SCUOLE DI VIA POLONIA E VIA BUCAREST. 
 
I.C. AA Via Milazzo 48AA via Pasubio 93

 AA Via Aniene 75

 AA Via Bucarest 134

 AA Via Polonia 175

 EE De Amicis – via Col di Lana 131

 EE Via Po 94

 EE S. G. Bosco – Via Polonia 340

MM da istituire 000*

Totale studenti del nuovo I.C.:1090 + iscritti alla Scuola Media.

*(Andreatta prevede la sua istituzione all’interno della Scuola S. Giovanni Bosco di Via Polonia).

 

 
 
Se mi scrivi      Ti rispondo
<arm…dg@libero.it> 15 novembre 2011 19:26
A: sergio.andreatta@gmail.com
 

Caro collega, sono la dirigente del 1° Circolo Didattico di Formia e gradirei avere un tuo parere su quanto avvenuto nel Consiglio provinciale in merito al dimensionamento con la soppressione di tutti i Circolo Didattici, come se questi, nonostante avessero autonomie consolidate e qualità organizzativa e formativa, siano inferiori alle Scuole Secondarie di 1° grado o agli Istituti Comprensivi, ai quali vengono aggregati con situazioni di soprannumerarietà del personale (ti dico della mia realtà dove con circa 900 alunni il 1° Circolo è soppresso e aggregato ad un Istituto Comprensivo con circa 500 alunni).

Ti ringrazio dell’attenzione e attendo una risposta; di certo nel mio Istituto che sta vivendo questa situazione c’è un clima di pieno fermento con i genitori pronti ad adire le vie legali.

Cordiali saluti

Annunziata Marciano

 
   Il messaggio è stato inviato.   

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Sergio Andreatta

<sergio.andreatta@gmail.com>

16 novembre 2011 22:31
A: “arm…dg@libero.it”
 
Conosco, per averlo letto sulla stampa locale e scandagliato, il tuo
punto di vista. Apprezzabile, lo condivido. Persiste, purtroppo, in
molti di noi l’abitudine a vedere le cose dall’alto, quasi che questo
fosse più importante del centro, del basso o di un qualsiasi altro
punto di vista. Non è la scuola media che nobilita la scuola primaria
che è viva e pulsante di per sè. E oltretutto è evidente che in un
nuovo I.C. “per garantire la continuità didattica” il perno ( e non
soltanto per il rapporto 5:3) è costituito dalla S.P., se non altro
per la sua centralità tra S.I. e, appunto, S.M.S. Il Circolo
didattico, nei 150 anni dell’Unità d’Italia, è stato davvero la spina
dorsale del sistema d’istruzione di base e prima ancora
dell’alfabetizzazione diffusa del popolo. Più di una pagina di storia
rispetto alla cronaca rappresentata dalla recente S.M.S. Ma tantè la
Legge n.111/’11 all’art.19,c.4, ci impone la verticalizzazione che non
dovrebbe poter significare però “colonizzazione”. Bene hai fatto
quindi, cara collega, a resistere e a voler chiarire. In quanto all’eventuale soprannumerarietà del personale ad oggi non è  ben chiaro ancora come essa possa essere determinata. E non lo è neanche per noi ds. 
Cordialità,
Sergio Andreatta

www.andreatta.it

Aggiungi a Speciali  <arm…dg@libero.it> 17 novembre2011 07:20
A: sergio.andreatta@gmail.com
 
Ti ringrazio, il tuo messaggio mi conforta e mi sostiene in questa difficile
situazione.
Spero che possa alla fine prevalere la legalità e la serietà al di sopra di ogni
scelta abusata e clientelare che purtroppo sta trovando, almeno a Formia,
nonostante il sostegno dell’Amministrazione Comunale, la barbara imbecillità
di qualche sindacato.
Avevo sinceramente bisogno del tuo parere
cordialmente
Annunziata Marciano

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