6th Apr, 2012

Con questi dati sulle iscrizioni quale futuro per i nuovi I.C. di Latina?

Con questi dati sulle iscrizioni quale futuro per i nuovi I.C. di Latina?

Soltanto 680 gli iscritti al nuovo I.C. (XII) di B.go Faiti.

 

Sembrava che dalla politica berlusconiana del dimensionamento scolastico (L. n. 111/2011) dovesse nascere chissà quale rivoluzione riformistica nella scuola di stato a Latina. Anche contrabbandata nel nome di una presunta migliore qualità (valorizzazione e sviluppo della continuità didattica)… E invece, esaminando ex-post i dati sulle iscrizioni, nel I settore, si scopre che tutto quello scombussolamento di situazioni nel nuovo arcipelago degli I.C., che di riflesso ha comportato il drastico taglio di ben quattro presidenze/ segreterie nel capoluogo pontino (implicante la perdita secca di circa 30 posti di lavoro), ha apportato soltanto modestissimi e quasi ininfluenti cambiamenti nelle  dinamiche di scelta. Le famiglie non se la sono sentita, infatti, di tradire il certo (le solide scuole tradizionali) per l’incerto (le fragili scuole di nuova istituzione), di lasciare la via vecchia per la nuova… Così le scuole medie pletoriche di prima (Volta, Leonardo da Vinci, Giuliano) tali sono ancora rimaste, soprattutto perché nessuno e tanto meno il Comune, che pure con intelligenza avrebbe dovuto, ha messo dei giusti limiti alle iscrizioni sulla base e sulle condizioni degli spazi esistenti (limitati alle sole aule didattiche costruite ad hoc: n. 24 per ciascun plesso, quindi 24 classi al posto delle 30/32 ficcate fin dentro i laboratori, la biblioteca, la sala docenti, l’archivio e ogni altro spazio,…)  nel rigoroso rispetto delle norme sulla tutela della sicurezza. Era previsto, nella C.M. n.110 del 29.12.2011. sulle iscrizioni che l’Ente Locale dovesse intervenire a calmierare i flussi (magari con il numero chiuso) anche a implementazione delle scuole medie neo-istituite (a Via Tasso ex-V e a Via Polonia ex-VII Circolo). Invece nulla è oggettivamente intervenuto a promuoverne il successo, se non con la modifica delle situazioni pregresse almeno per le nuove iscrizioni alla I media, con la conseguenza di sbilanciamenti numerici che ancora una volta sono sotto gli occhi di tutti. Così per una parvenza di legalità l’I.C. di Via Tasso potrà contare su 36 iscritti totali alla media (2 classi striminzite), l’I.C. di Via Bachelet su 3 classi in Via Polonia con una formata acquisendo gli alunni della V elem. di Via Po già tradizionali clienti dell’esigua Corradini cui si sono sottratti. L’I.C. di Via Quarto potrà, quindi, contare  solo su 2 prime medie alla Corradini. Cioè i, pur ottimi, Circoli didattici (connotatisi ora in veste di I.C. con scuola media) non hanno saputo trattenere al proprio interno – malgrado ogni sforzo di comunicazione intrapresa – i loro alunni interni delle V elementari. Mentre, e si presti la dovuta attenzione alla clamorosità del fatto, il XII I.C. di B.go Faiti, fortemente voluto da alcuni politici locali, costituito con l’aggregazione delle scuole di Borgo Faiti, Borgo San Michele, Borgo Isonzo e Borgo Grappa potrà contare nell’a.s. 2012/’13 soltanto su 680 alunni complessivi. 680, non in “almeno 1000 alunni” come disponeva e dispone la legge, al contrario altre realtà consistenti e di qualità (come il IV Circolo didattico) con 1000 alunni venivano contemporaneamente soppresse e altre realtà stabilmente sottodimensionate ancora mantenute (pur nelle vesti esclusive dei C.D. come a Formia). Insomma un busillis da cui, oltre la non-auspicata lezione di clientelismo, si capisce, se qualcuno ancora si ostinasse a dubitare, che il “contenimento della spesa pubblico” (obiettivo primo e ultimo della L. n. 111/2011) produrrà – grazie ai forzosi prelievi dalla scuola anzichè dai tagli all’immorale politica – non soltanto delle illogicità organizzative (senza considerare la triste sorte, ai fini della determinazione dei perdenti posto, del personale ATA amministrativo delle segreterie delle scuole ricadenti nell’ambito del “singolo dimensionamento” che potrà causare sofferenze nei prossimi mesi  e un estenuante contenzioso giudiziario), ma soprattutto una regressione della qualità.

Il mio interesse per la qualità scolastica mi vieterebbe una lunga speranza ma non posso neanche non sperare sinceramente che questo giudizio attualmente severo possa essere presto rivedibile e che in seguito gli orientamenti delle famiglie possano essere diversi, i flussi regolabili e regolati, una certa qualità di sistema assicurata. Seppure io condivida pienamente quanto scritto da Honoré de Balzac (Il cugino Pons) per cui “nessuno sforzo amministrativo o scolastico sostituirà i miracoli del caso cui si debbono i grandi uomini“.  © – Sergio Andreatta, Riproduzione riservata. Twitter@sergioandreatta

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