6th Dic, 2012

Madre Camilla Andreatta, non fermiamo la solidarietà

Lettera dalla Missione di Esmeraldas

Ecuador 2012 Comboniane

(_p=8536) Madre Camilla Andreatta, Lettera dalla Missione di Esmeraldas

Carissimi Amici e Benefattori dei nostri bambini e giovani,

come tutti gli anni Natale bussa ancora alle porte del nostro cuore e c’invita a riflettere su noi, sulla nostra vita, sul nostro rapporto, con gli altri e con Dio…. Sarebbe bello avere il tempo di fare tutto questo, ma a volte ci diciamo di voler aspettare il tempo della pensione per farlo. Ma per noi Missionari questo sarà un po’ difficile… perché questo tempo di pausa per noi non arriverà che con la morte.
Sorprendente, no? Obblighiamoci, allora, a trovare prima un tempo per noi e per Dio. Che la nostra fretta non ci chiuda del tutto gli occhi e le orecchie. Per questo vi propongo il seguente fatterello.

UN MATTONE

Viaggiava a tutta velocità con la sua nuova automobile, una potente Jaguar. Aveva un assillo in testa, arrivare puntuale al lavoro. Ma sarebbe certamente arrivato in ritardo se non avesse corso così.
La jaguar rosso-metallizzata, era una delle cose cui teneva di più, ma tutto a un tratto… qualcosa aveva colpito con violenza lo sportello posteriore! Giuseppe frenò di colpo e ritornò indietro per vedere cosa fosse successo, chi avesse osato tirargli un sasso.
Sceso arrabiattissimo dall’auto vide sul marciapiede un bambino. Lo afferrò per un braccio, lo scrolló e, furente lo sgridó: “Ma che diavolo hai combinato? Quello che hai fatto costerá molto caro ai tuoi genitori!…Perché hai tirato quel mattone alla mia auto?”
Il bambino che aveva cominciato a piangere gli rispose: “ Mi spiace, mi spiace tanto, signore, ma non sapevo cosa fare. Mio fratello è caduto dalla sedia a rotelle, si é ferito ed io da solo non ce la facevo ad alzarlo da terra. Ho provato a richiamare l’attenzione in altri modi ma nessuno si è fermato ad aiutarmi”.
Giuseppe, che era di buoni sentimenti, sentí come un nodo alla gola, sollevò subito quel giovane, lo sedette nella sua sedia a rotelle accertandosi dei danni subiti. Ma le ferite, escoriazioni e qualche contusione, erano superficiali e non c’era nessun pericolo.
Il bambino di 7 anni, finalmente rasserenato, poteva ora spingere la sedia a rotelle verso casa, mentre Giuseppe si avviò lentamente verso la sua jaguar e cominciò, forse per la prima volta, a pensare…
Decise di non portare la sua auto dal carrozziere lasciando che lo sportello, così come stava, gli ricordasse che non doveva andare attraverso la vita con troppa fretta al punto che qualcuno dovesse tiragli un sasso per attirare la sua attenzione…

E noi, non abbiamo ricevuto anche noi qualche mattone addosso ultimamente? A volte andiamo tanto in fretta, travolti dalla frenesia dei soli meccanismi economici, che non ci rendiamo conto di ció che di veramente più importante ci succede intorno.
Quando nacque Gesú, due millenni fa, davvero pochi se ne accorsero e possiamo analogamente chiederci quanti oggi si ricordino che il 25 di dicembre è la Festa, il Grazie, la Gioia di un Dio che si è fatto uomo per noi.
Tra la nostra gente esmeraldeña di qui molti si perdono nei festeggiamenti esteriori, peró devo anche dire che c’è chi sente con incommensurabile fede l’evento della nascita del Bambino…
Sono passati ormai 15 mesi da quando ci è stato chiesto di ospitare nel nostro Centro Medico la consulta esterna dell’Ospedale Civile cittadino. Nè si vede ancora, il cantiere è ancora aperto, quando sarà pronto l’Ospedale. Per noi è stata certamente una grande perdita económica, ma siamo consapevoli di aver contribuito a che la gente venisse trattata con piú delicatezza, giustizia e umanitá. La presenza di una missionaria da sola sembra ispirare grande fiducia e dare tranquillitá alla gente. Nel corso di un servizio televisivo sulle condizioni di accoglienza e cura dei malati, questi hanno risposto all’intervista – “Qui, nel Centro Medico “Madre Anastasia”, c’è una Madre che vede tutto e per questo ci trattano bene, speriamo che continuino con lo stesso trattamento anche quando ritorneremo all’Ospedale Civile”. Lo spero anch’io…

Il programma delle adozioni a distanza continua anche se devo registrare che qualcuno, per la precaria situazione económica dell’Italia, ha abbandonato il progetto.
L’Hogar Campesino quest’anno ha ospitato 36 bambini: 7 frequentanti le medie e 24 la scuola elementare e 4 quella dell’Infanzia e la mascotte ha solo 2 anni. È stata una esperienza di aiuto molto positiva. Si é venuta sensibilizzando l’opinione pubblica cittadina e spesso qualcuno ci regala viveri che é la cosa piú utile.

PROGETTI REALIZZATI NEL 2012:

Progetto Educamy
129 bambini delle Elementari per €. 17.861,53, pari a $. 23.220,00; 96 adolescenti delle Medie per  €.14.769,23, $. 19.200,00; 57 ragazzi/e del Liceo per €. 9.646,15, $. 12.540,00; 69 Universitari/e per €. 16.984,62, $. 22.080,00.
Progetto Vaso Rotto
26 bambini, 34 adulti per €. 13.076,94, $. 17.000,02.
Medicine gratuite ai poveri per €. 2.160,05, $. 2.808,06.
Progetto “Hogar Campesino
Costruzione cisterna e cortile per €. 1.596,15, $. 2.075,00.
Cibo, medicine, materiale scolastico per €. 4.905,63 pari a $. 6.377.32.
Progetto “Avevo fame…”
Cibo settimanale a 35 famiglie per €. 5.1157,25 pari a $. 6.704.42.
TOTALE €. 86.157,55 pari a $. 112.004,82.

Da questo prospetto si evidenzia come siano diminuite le adozioni a distanza mentre é aumentato, invece, il costo delle medicine per i nostri diversamente abili (vaso rotto), così pure é aumentato il costo dei viveri per l’hogar e per le famiglie povere. Abbiamo speso meno, invece, per le medicine distribuite ai poveri perchè il vantaggio che abbiamo avuto con il servizio prestato all’Ospedale Civile è stato che molti ammalati che prima chiedevano aiuto a noi, sono stati indirizzati alla farmacia dell’ospedale che offre, anch’essa, le medicine gratis.

Non mi resta, quindi, che esprimere un grazie a tutti Voi che mi ascoltate e per quanto fate per la nostra gente. Tutto ció che abbiamo potuto realizzare in questi anni é stato grazie a Voi che ci amate, ci seguite e ci aiutate.
Che il Natale ormai imminente ci faccia ancora quest’anno essere, nella misura in cui possiamo, più solidali con chi é meno fortunato di noi.

E che il Signore ci stringa nel Suo abbraccio di misericordia e consolazione e ci benedica!

                                                                                                                         Con affetto,

Sr. Camilla Andreatta
Missionaria Comboniana in Esmeraldas
madrecamilla@gmail.com

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