3rd Feb, 2013

Quando Borgo Bainsizza fu inaugurata dal Duce

Inaugurazione di Borgo Bainsizza il 18 dicembre 1933.

di Sergio Andreatta (646), Dal suo libro “Una Storia, Un Racconto”.

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Quando Borgo Bainsizza*) fu inaugurata da Mussolini il 18 dic. 1933, esattamente un anno dopo Littoria, la famiglia Andreatta era arrivata da Paderno del

La pietra poderale O.N.C. 769

Grappa, sopra Bassano, al Pod. O.N.C. 769 da poco meno di un mese.  Il Duce arrivò in piazza verso le dieci e mezza del mattino, tra la gente sorpresa nel vederlo guidare lui stesso la macchina, fece una brusca e retorica frenata a parabola ma non sollevò la polvere della ghiaia perchè aveva piovuto da poco. Lo accolse il federale e il clamoroso saluto corale di “Viva il Duce!” che si levò all’unisono più volte dall’ampio schieramento dei coloni veneti, friulani ed emiliani condotti fuori dai poderi appositamente svuotati per la sua accoglienza. Scese, salutando la gente con il braccio alzato, fu condotto sotto l’alto pennone dove garriva il tricolore e tagliò il nastro già

Borgo Bainsizza, Littoria, 18 dic. 1933.

disteso sotto un raggio di sole improvviso che lo irradiò tutto facendo aumentare ancor di più il suo carisma. Poi girandosi pronunciò, non senza solennità, le parole di circostanza che aveva previsto, ricevette alcuni doni in omaggio e un mazzo di fiori da un’alunna delle elementari che aveva iniziato a frequentare la terza da qualche settimana. La baciò. Quella bambina (la più grande nella foto) scelta dalla maestra era mia zia Noris Andreatta, poi sposata in Ferula di Borgo Podgora.

Borgo Bainsizza, Pod. O.N.C. 769, Fam. Andreatta da Paderno del Grappa. In foto Ambrogio Andreatta e Luigia Filippin, qui con le due figlie Noris e Ida.

La gente infervorata osannava la guida del fascismo mentre lui, seguito da un codazzo di tre, quattro macchine scure già ripartiva veloce imboccando nuovamente la Strada dello Scopeto da dove era venuto diretto ad un altro Borgo (Carso) dove la cerimonia, tale e quale, si sarebbe ripetuta con lo stesso rituale. © – Sergio Andreatta, RIPRODUZIONE RISERVATA. Archivio fotografico Andreatta.

*) N.d.A.: L’impianto urbanistico del Borgo si deve agli architetti di regime C. Savoia e U. Todaro, il progetto della Chiesa di S. Francesco d’Assisi al più famoso arch. di fondazione Oriolo Frezzotti, cui si deve il disegno di gran parte degli edifici di Littoria. A perenne riconoscenza dei Pionieri nel 60° della fondazione (1993/’94) l’artista rumeno Valentin Timofte, sotto la regia del curatore prof. Sergio Andreatta, arricchì la chiesa di numerose opere d’arte, sia pittoriche (Cantico delle Creature, Martirio di S. Maria Goretti) che scultoree (Via Crucis, Lunetta donazione dello stesso Sergio Andreatta). Il Borgo riperpetua, come altri, nella terra pontina redenta il nome di un luogo sacro della I Guerra mondiale (1915/’18) ove si svolsero delle epiche battaglie per il completamento dell’Unità d’Italia. Su quell’altopiano della Slovenia occidentale  furono combattute, con alterne fortune, ben 11 battaglie contro gli austro-ungarici. Nella battaglia del 18 agosto 1917 combatté anche il ten. Sandro Pertini che, per un eroico episodio che lo vide protagonista, venne decorato in seguito di medaglia d’argento al V.M. La II armata del generale Capello riuscì a conquistare alla fine il Monte Santo ma la vittoria italiana del 12 settembre, fu pagata ad un prezzo molto elevato di 40.000 morti, 108.000 feriti, 18.000 prigionieri. Il 24 ottobre si sarebbe combattuta la battaglia di Caporetto, ma a quella disfatta si sarebbe opposta la vittoria finale. Dal 1947, queste terre perse con la sconfitta dell’Italia nella mussoliniana II Guerra mondiale, passarono alla Jugoslavia e oggi fanno parte della Slovenia. Proprio sulle ceneri di quella frontiera e in memoria di quei tragici conflitti, con la convinta speranza che occorra sempre costruire perché quegli eventi non abbiano mai più a ripetersi, dal 2003 un gemellaggio di amicizia e di pace lega profondamente Borgo Bainsizza a Banjsice, il piccolo paese che dista 25 km da Nova Gorica e 15 da Canale d’ Isonzo. Tale gemellaggio è ricordato alla comunità da una piccola stele di alto valore simbolico donata da Banjsice  che è stata collocata nella piazzetta principale del Borgo, a lato del Monumento ai Caduti. © – Sergio AndreattaRIPRODUZIONE RISERVATA.

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