18th Feb, 2009

La prima de “La serva amorosa” di Carlo Goldoni

“La Serva Amorosa” di Carlo Goldoni apre la Stagione teatrale della Compagnia de “I Nuovi Istrioni”. Costumi di Giorgia-Eloisa Andreatta.

di Sergio Andreatta

Da domenica al Piccolo di San Nilo a Grottaferrata e poi al Teatro Tordinona di Roma. Nell’adattamento del regista Paolo Ferrarelli. Costumi storici di Giorgia Eloisa Andreatta.

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Commedia in tre atti di Carlo Goldoni veneziano, scritta e rappresentata la prima volta a Bologna nel 1752 dalla Compagnia Medebac. La serva amorosa, Suivante généreuse in francese come lui stesso scrive nelle sue Mémoires, è Corallina, giovane vedova ed ex-domestica di Ottavio, protagonista che “parla più che da serva, ed opera con troppo ingegno e con troppo fina condotta” come scrive l’Autore nella sua Lettera di indirizzo, raccomandazione e offerta (“raccomando ed umilmente offerisco”) al Marchese Senatore Francesco Albergati Capacelli nel cui palazzo bolognese, durante i suoi tre mesi di soggiorno, l’aveva scritta. A Bologna in quel “clima felicissimo…, atto a rischiarare le menti degli Uomini più che ogni altro” scrive nella lettera. La protagonista Corallina è ritagliata addosso alla figura della giovane osservata attrice (Maddalena Marliani Raffi) e prepara ad uno dei personaggi più famosi della sconfinata commedia goldoniana, quello di Mirandolina che nascerà dalla sua penna ed esordirà a Venezia l’anno successivo. “Confesso il vero: non mi attendea un esito così felice… Sapeva… che il carattere di Corallina potea far colpo…” e aggiunge subito un’altra sua convinzione: “… non esser vero che la Commedia, per piacere al popolo, abbia sempre da piacere a’ Comici”, quindi tributa un “merito personale a quell’eccellente attrice” che aveva così ben interpretato una Corallina che lui aveva “procurato vestirla d’una prontezza di spirito, che a lei suol essere familiare, e mi è riuscito l’effetto a misura dell’intenzione”. La trama dell’azione scenica (le prevaricazioni della matrigna Beatrice sul figliastro Florindo, l’intervento di Corallina a contrasto della “parona”, l’ottusità prima e la resipiscenza poi di Ottavio che alla fine si convince delle falsità della consorte, riconosce l’innocenza del figlio e, per ultimo, stende in suo favore il testamento. Florindo che riuscirà a impalmare Rosaura, figlia di Pantalone, e la stessa Corallina, sempre mantenutasi moralmente limpida e forte, che sposerà Brighella suo servitore) è un tema caro (quello della matrigna cattiva) e frequente nel teatro, oltre che nella favolistica (Cenerentola), di fine ‘700, ormai imbastito e collaudato in infinite varianti teatrali, sia nell’ambito della tradizione colta, sia in quello della Commedia dell’arte, fino a rifluire dalla farsa, addirittura, all’intermezzo musicale. Grandi successi a maggio a Bologna, a Milano, a ottobre nella sua Vinegia, e poi a Parigi con Anton-Maria Borga, il prevosto bergamasco “noto alla Repubblica litteraria pe ‘l suo sapere” che gli augura in una lettera “… dal Cielo vita, fama e baiocchi… in Italia, e in Francia, e per ogni dove”. Carlo Goldoni, nelle sue molteplici variazioni, riesce a liberare, grazie alle sue riconosciute e applaudite doti di autore di successo, il soggetto da ogni elemento troppo scopertamente farsesco, concentrando l’attenzione su una sensazionale tipeggiatura psicologica dei protagonisti.

Tanto che nello sviluppo scenico il tema diventa, alla fine, il semplice pretesto per una sottile analisi del carattere dei personaggi, sulla scia di alcune opere del teatro d’Oltralpe ben conosciute dall’autore veneziano anche abituato alla padronanza linguistica del francese (Mémoires ). “Molier, sì celebre, sì chiaro al Mondo,/………. /nell’arte Comica non men tu sei, / Goldoni amato,…/” scrive nei suoi Endecasillabi Anton-Maria Borga dove già prima aveva scritto: “Per te famosa n’andrà l’Italia, …”.

Uno spettacolo con le sue trasposizioni e variazioni sceniche di singolare attualità per i tempi, allineato con le più progressive tendenze del contemporaneo teatro comico francese. Un teatro non privo di risvolti sentimentali e sociologici (una serva criticata ai suoi tempi dall’establishment come impresentabile perchè più saggia e colta della sua stessa padrona), di intensi contrasti tra passione e pregiudizio di classe anche ripresi in tante opere del maturo Settecento.  Proiezioni ironiche e satiriche in un genere teatrale già molto antico (si pensi a Plauto) che assume nuova e diversa dignità nelle reinvenzioni del prolifico autore venexiano, teatro che allora piaceva particolarmente come ancora oggi piacciono certe scoppiettanti commedie, certe farse o il cabaret.

La giovane e bella serva “amorosa” di Goldoni (“… cioè in francese la “Suivante généreuse”, perchè l’aggettivo amoroso in italiano si applica sia all’amicizia che all’amore”, dalla Presentazione nelle Memorie), che vive come domestica sotto il medesimo tetto del padrone Ottavio tra i pettegolezzi della gente che pensa chissà cosa, diventa un capolavoro di sottile equilibrio psicologico, una colonna strutturale delle sue pièces.

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Ora, nell’imminenza della prima che si tiene domenica prossima a Grottaferrata, siamo tutti molto curiosi di vedere ancora una volta come si sviluppi, sotto la regia del principale interprete (di Ottavio) Paolo Ferrarelli che ne ha curato anche l’adattamento, l’apporto creativo degli interpreti della Compagnia dei Nuovi Istrioni, la loro proposta di un’ interpretazione che si annuncia divertentissima, seppure, forse, non testualmente critica. Nell’interpretazione Paolo Ferrarelli è Ottavio (mercante in età avanzata), Valter Rosato Pantalone de’ Bisognosi (mercante ricco veneziano), Alessandra Ebner Beatrice (seconda moglie di Ottavio), Federico di Giannantonio Lelio (figlio di un precedente matrimonio di Beatrice), Marina Mercuri Corallina (vedova; serva nata ed allevata in casa d’Ottavio), Tiziano Mariani Florindo (figlio d’Ottavio di primo letto), Valeria Amato Arlecchino (servitore di Ottavio), Saverio Calabretta Brighella (servitore di Pantalone), Federica Branca Rosaura (figlia di Pantalone), Sandro Lucarelli Ser Agapito (notaro).

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Della costumista Giorgia Eloisa Andreatta la ricerca e l’accurato design dei preziosi Costumi d’epoca che qui in miniatura vengono solo in parte riprodotti per gentile concessione, di Carmela Nannola la realizzazione sartoriale, di Valeria Amato la direzione e l’elaborazione grafica delle scene, di Gianfranco Papa la fotografia di scena. Light designer è Gillian Mc Bride. Francesco Lucarelli e Cristian Camponeschi danno assistenza per luci e suoni. Aiuto regista Marina Mercuri.

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Non ci resta, quindi, che andare a divertirci per due ore al TEATRO “PICCOLO” di San Nilo in Via del Grottino a Grottaferrata dal 22 febbraio al 5 aprile, tutte le domeniche alle 16,30 e poi a seguire, prima di altre piazze, al TEATRO TORDINONA di Roma in Via degli Acquasparta 16, tutte le sere alle 20,45.

(Per ulteriori informazioni e prenotazioni andare sul sito web: www.inuovistrioni.com o tel. ai n. 388 61 85 653,  347 93 83 637, 328 61 44 516).

Commenti

Conosco bene la commedia di Goldoni. Volevo, però, complimentarmi per i costumi con la costumista Giorgia Andreatta. Bellissimo il suo progetto disegnografico come appare anche nei bozzetti pubblicati in quest’articolo e belle le realizzazioni per come ho potuto vedere già domenica pomeriggio.

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john stevens

ho visto la commedia, a me è molto piaciuta la valeria amato che oltre che brava è anche bella

Auguri a Giorgia per il belissimo lavoro. A marzo saremmo in italia,forse possiamo assistere la commedia.

E’ una commedia data a Roma l’anno scorso. E quest’anno si è presa una pausa per la maternità.

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