29th Ott, 2007

Madre Camilla Andreatta, biografia

Sr. M. Camilla Andreatta (al secolo Bertilla) è una religiosa delle Pie Madri della Nigrizia, ramo femminile della Congregazione Missionaria fondata nel 1872 da San Daniele Comboni.    

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Nasce il 16 dicembre 1939 a Borgo Bainsizza (Latina), prima di tre figli, da Giulio Camillo Andreatta e Maria “Fanny” De Coppi, veneti della Marca Trevigiana giunti in Agro pontino nel 1933 come pionieri della Bonifica integrale. Il padre, imprenditore agricolo e meccanico con vari interessi socioculturali e musicali, anche primo consigliere comunale espresso dai Borghi di Latina, è cugino di Mons. Erminio Filippin, protonotario apostolico e fondatore degli omonimi Istituti Filippin (1924) di Paderno del Grappa .
Bertilla trascorre l’infanzia e la giovinezza nel natio Borgo, particolarmente attiva nell’Azione Cattolica e nella Schola Cantorum della sua Parrocchia di S.Francesco d’Assisi, allora in diocesi di Albano.
A 17 anni è colpita dalla prematura morte del padre avvenuta in un tragico incidente stradale mentre si reca in Consiglio comunale. A 23, già fidanzata e con un lavoro sicuro alla Simmenthal di Aprilia, sente la vocazione missionaria ed entra, per la formazione, nel noviziato comboniano del Cesiolo di Verona.

Nel settembre 1965, completata la formazione, emette i Voti religiosi assumendo il nome di Sr. Camilla, in memoria del padre, e inizia il suo percorso di formazione professionale che potrà continuare a Roma. Nell’ottobre 1968 parte per l’Eritrea dove completerà i suoi studi magistrali. Inizierà lì, nell’Istituto Sacra Famiglia di Asmara, il suo lavoro d’insegnante e l’opera di promozione umana e di evangelizzazione missionaria nei villaggi degli Altipiani.
Dopo 4 anni, nell’ottobre del 1972, anche a seguito della difficile situazione politica e del caos determinatisi in Etiopia negli ultimi anni dell’impero di Hailé Selassié destinati a culminare in seguito in un colpo di Stato, oltre che per i minacciosi ed esplosivi contrastati etnici, per i forti interessi geopolitici nella regione da parte delle superpotenze, viene inviata in Ecuador, il più povero tra i poveri paesi andini, dove rimarrà per 11 anni: prima a Sigchos, sulla Cordigliera della Ande a 3000 m. di quota, ove fonda, insieme con un’altra consorella, una comunità per l’evangelizzazione degli Indios quechua; poi a S.Lorenzo del Pailon sulla costa dell’Oceano Pacifico tra i meticci ove inaugura e dirige, per 8 anni, l’Istituto scolastico “10 de Agosto” e da dove prontamente accorre, come missionaria e come crocerossina, a portare soccorso ai confinanti terremotati di Tumaco in Colombia, colpiti anche dal devastante schiaffo dello tsu-nami. In questo periodo i fiumi della foresta ecuatoriale la vedono tagliare spesso il pelo dell’acqua mentre con la sua canoa risale il corso e si addentra per portare la Buona Novella alle tribù dei Villaggi dell’interno.
Nel 1983 viene mandata in Messico ove si troverà ad operare nei giorni devastanti di un altro tremendo terremoto, quello di Città del Messico del 1985. E’ Madre Provinciale per 5 anni. Qui si dedica particolarmente ai poveri e cura intensamente la formazione delle giovani Comboniane messicane che stanno completando il loro iter formativo professionale, il noviziato, prima dell’emissione dei voti perpetui e dell’invio in terra di missione.
Concluso anche questo mandato, viene chiamata dal Consiglio Generale a operare a Roma come Procuratrice generale della Congregazione, funzione che svolge per 8 anni, in spirito di obbedienza ai suoi Superiori, e con particolare dedizione e competenza, contribuendo, tra l’altro, ad ammodernare l’amministrazione e a introdurre negli Uffici le innovative procedure tecnologico-informatiche. Finalmente, liberata dagli importanti incarichi nella Casa generalizia di Via Boccea 506, riottiene nel 1996 la tanto agognata, umile terra di missione, potendo ritornare ancora una volta nel tormentato, ma elettivo Ecuador, questa volta ad Esmeraldas, caldissima città-porto sull’Oceano Pacifico di fronte alle suggestive Isole Galapagos (universalmente note per le ricerche e le teorie di C. Darwin sull’evoluzione della specie umana). Qui ad Esmeraldas – poco distante dalla linea dell’Equatore, città di miserie senza fine e di grandi bisogni materiali e spirituali, tra genti prevalentemente negre e meticcie, tra gli afrodiscendenti – continua , ancora oggi nel 2007, ad assolvere con tenace impegno al suo difficile mandato missionario. Non ha scritto T. Fuller che “Per vedere la luce di Dio conviene spegnere la nostra piccola candela”? E’ quello che fa Madre Camilla immergendosi amorevolmente nei bisogni degli esmeraldegni.
I settori più abbandonati dell’Ecuador, oltre il disastrato e sperequato quadro economico, sono la sanità e l’educazione. La Chiesa, da sempre protagonista nella dottrina sociale e particolarmente coinvolta nello sviluppo di questi settori, è intervenuta anche su questo scenario creando via via negli anni, attraverso i suoi ispirati apostoli scuole, ospedali e centri sanitari. A Madre Camilla è stata affidata dal Vicario di Esmeraldas mons. Arellano la formazione cristiana dei 1300 maestri delle 70 scuole cattoliche e l’organizzazione dei corsi per gli insegnanti che praticano l’educazione religiosa nelle scuole statali. Attorno e in aggiunta a questo, che resta attualmente uno dei principali incarichi ed anche un suo ben chiaro obiettivo, ha ricevuto altri mandati che ha cercato di espletare sempre con il massimo impegno:

• La Conferenza Episcopale Ecuadoriana (C.E.E.) le affida il coordinamento del processo di applicazione della legge di “Libertà Educativa delle famiglie dell’ Ecuador” in 4 Diocesi;

• Il Vescovo la nomina segretaria del Consiglio Presbiteriale e le affida la gestione del personale della Curia ed in particolare il settore amministrativo;

• Le suore Comboniane della sua Provincia, che comprende tre Stati (Ecuador, Perù e Colombia), la eleggono consigliera e vice-provinciale e successivamente economa nel 2005;

• A beneficio dei poveri, che aumentano ogni giorno di più anche a seguito di cattiva politica e dei provvedimenti finanziari detti della“dollarizzazione”, sono state promosse e sostenute da lei e dalla sua attiva Comunità comboniana molteplici azioni di soccorso, fino alla costruzione per le famiglie senza casa di casette in legno nel “Villaggio Cristo Re”. Come superiora della stessa divide le sue attenzioni tra i vari settori di aiuto ai poveri: apostolato nei barrios, ammalati che non possono curarsi, studenti delle elementari e delle medie e universitari, famiglie al limite della sussistenza;

• Sr. Camilla si dedica, quindi, con particolarissima attenzione pastorale e sensibilità pedagogica al settore studenti. Nasce e si sviluppa, così, un rapporto internazionale nuovo ed una Rete di adozioni a distanza particolarmente tra l’Italia e l’Ecuador, sostenuta da alcune Associazioni (Ass. Alito di Ancona, Caritas Cremonese, Ass. Arcobaleno di Borgo Bainsizza, …) e da Benefattori italiani (di Latina, Padova, Troia (FG), Verona, Brescia,…) e anche dai microprogetti della Parrocchia di S. Chiara di Latina (prima con mons. Gianni Paoletto e il Gruppo Missionario da lui istituito e, poi, con don Daniele Della Penna) da cui è stata “adottata”e dalla sua originaria parrocchia di B.go Bainsizza. Mantiene sempre vivi i contatti con tutti i suoi supporters, cui rendiconta personalmente e regolarmente sulla destinazione dei loro provvidenziali contributi.
In una lettera aperta ai suoi benefattori sr. Camilla scriveva: ”…la gente che bussa alla mia porta con le più incredibili necessità mi proietta in un mondo dove i verbi che più si usano sono “ accogliere, ascoltare, vedere il Cristo che viene a me vestito di povertà e dolore per stendere con dignità la mano chiedendoti ”Mi vuoi aiutare a portare la mia croce ?”. Ed allora mi immergo in questa realtà che ti riempie il cuore di compassione e senti che, se non la rifiuti, ti fa crescere dentro come persona umana e cristiana. Mi sembra allora di essere povera e ricca, piccola e grande allo stesso tempo…Ogni realtà che mi tocca muta la mia condizione presente ed è un continuo sentirsi rinnovati dentro…Davvero i poveri ti evangelizzano e, a sera, puoi esclamare:”Che bella e ricca la vita missionaria. E che pienezza ti dà !”.

Nel Marzo 2001, dopo cinque anni, ritorna per una vacanza in famiglia che prevede, tra l’altro, 2 interventi chirurgici e cure. Ciò non le impedisce, tuttavia, di accettare inviti dagli studenti e docenti delle scuole pubbliche della Città di Latina e di impegnarsi attivamente nella Settimana Missionaria di S.Chiara, per la festa parrocchiale, dall’11 al 17 giugno 2001 e di far visita in giro per l’Italia ai vari sostenitori delle sue missioni (Micro-progetti e Adozioni a distanza). Ormai ristabilita in salute, lieta nella fede e carica di speranze, il 23 agosto riparte nuovamente per la sua appassionata missione in Ecuador, ad Esmeraldas dove nel Vicariato Apostolico amministrato dallo spagnolo mons. Eugenio Arellano Fernàndez le viene assegnato l’incarico di responsabile della pastorale educativa, portando anche avanti per il sociale il suo “Progetto Educamy” per le adozioni a distanza giunte, ormai, al ragguardevole numero di 423 (quasi 500 nel 2007). Ritorna inaspettatamente in Italia per il Natale 2002 per formazione finalizzata ad un nuovo incarico congregazionale nell’Ecuador, in Perù e in Colombia; approfitta per un nuovo tour italiano tra gli aficionados e gli sponsor delle sue attività missionarie. Ritorna ad Esmeraldas il 2.02.2003. Di nuovo in Italia nell’estate 2005 si fa il giro della rete dei benefattori italiani delle varie Regioni e poi partecipa a Latina all’operazione “Datti una mossa”, giunta ormai quest’anno alla sua III edizione, promossa dall’Associazione Arcobaleno di Borgo Bainsizza, il suo Borgo, e dalla Scuola di Ballo “Top Dance” di Latina che raccolgono e le consegnano una significativa somma a favore dei suoi niños. E’ dura la realtà di Esmeraldas, interi quartieri poverissimi che non godono nemmeno di acqua potabile, dove i bambini crescono spesso per strada tra la droga e la violenza. E lo stato non interviene, anzi, condanna questi suoi figli già condannati dalla miseria e dall’ignoranza e, talvolta, tollera chi cerca di eliminarli. Al Barrio Isla Piedad, tra quella realtà fatta di miserie e violenza, in pochi possono entrare sperando di poterne uscire vivi. Qui centinaia di bambini dagli occhi grandi pieni di curiosità vivono, se si può dire così, scalzi, nudi, giocano con le pistole, corrono e mostrano il pancione da denutrizione. Madre Camilla sogna di aiutarli tutti, di mandarli a scuola. Nuovamente tornata alla sua “Esmeraldas, cuore d’Africa” (dal titolo di una biografia ancora inedita scritta nel 2005 da Sergio Andreatta), la religiosa continua a dare impulso ai suoi progetti, oltre ad “Educamy”, a “Hogar campesino” una sorta di casa famiglia dove si radunano, intorno ad una donna, oltre venti bambini e ragazzi provenienti da un villaggio interno, arrivati sulla costa in cerca di migliori condizioni per studiare e darsi così una prospettiva per il futuro ma anche spendendosi per il funzionamento del Centro Medico “Madre Anastasia” dove i poveri dei barrios e della provincia, grazie alle prestazioni di tredici persone tra cui sei medici, possono trovare le condizioni e, ad un prezzo a loro accessibile, le medicine per curarsi. Ma la notte del 19 ottobre scorso il Dispensario ha subito, fatto mai accaduto prima anche in questa terra di frontiera, il furto di medicinali essenziali per un valore di 40.000 €. “Chi ha rubato a voi, ha rubato ai poveri” ha dichiarato molto amareggiata la stessa polizia locale. Profonda amarezza, certo, ma come non sperare, ancora una volta, che sia il cuore della Provvidenza, attraverso la solidarietà internazionale, a metterci una mano? L’occhio di Dio vede e non può non provvedere a chi a lui si rivolge tra le lacrime.

Se vuoi sostenerla il suo indirizzo è:
Madre Camilla Andreatta
Misionera comboniana
Apartado 08-01-0065
Esmeraldas (Ecuador)
educamy@andinanet.net

Segr. italiana (prof. Rosamaria Pirri): r.pirri@libero.it

© Sergio Andreatta

Commenti

Una vita intensamente vissuta. Conosciamo direttamente e apprezziamo l’operato missionario di sr.Camilla, sorella del nostro dirigente scolastico, l’aiuto che porta ai bambini dell’Ecuador. E’ stata anche nostra ospite alla Carlo Goldoni ispirandoci subito, con la sua carica umana, una grande simpatia. Qualche volta con i nostri alunni abbiamo attivato forme di solidarietà. Alcune di noi ma anche una classe (succede a volte per la prima comunione che si devolvano i soldi dei regali per questo) hanno scelto l’adozione a distanza di un bambino di Esmeraldas. Un sorriso sereno e fiducioso che ci ha catturato subito…

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