5th Ago, 2016

Latina. Brutti soggetti vagano nella notte

Attenti a quei due!

Con maggiore ricorrenza le foto su FB di Latina testimoniano continue schifezze e la maleducazione civica quotidiana, roba da mettersi le mani nei capelli. Il commento più spontaneo: è mai possibile? Davvero ci siamo abbrutiti così tanto? Versamenti, abbandoni, vandalismi, distruzioni gratuite, incendi tra i palazzi… Colpa della scuola che non insegna, si dice. Colpa della famiglia che ha smarrito certi valori educativi, dico io, e della società (e quindi rimarco anche della scuola) non più riconosciuta e vissuta come prossimale comunità di appartenenza. Ieri sera andavo a versare il sacchetto delle plastiche… Da Piazza Moro verso Santa Chiara i fari della mia 600 incrociano due sagome scure, la camminata è strana con evidenti impennate da spacconi. Mi fermo ad osservare meglio i due, stringono tra le mani mazze di baseball che roteano per aria. Il più giovane anche uno zainetto sulle spalle, che cosa conterrà? Semi di oppio? Si guardano intorno pronti a colpire. Vanno verso le panchine davanti la chiesa. Immagino che possano massacrare di botte chi vi trovino sdraiato. Mi preoccupo. Svolto l’auto e li seguo a 20 m. di distanza. Mi paiono due indiani alticci, ubriachi, forse drogati. Per fortuna le panchine sono deserte. Svoltano davanti al monastero e poi davanti al forno di Salvucci. All’angolo con Via degli Aurunci si fermano e fanno capolino per accertarsi che io li stia veramente seguendo. Sì, se ne sono accorti e così tagliano verso la chiusa via degli Elleni continuando a roteare con maldestra minaccia le loro mazze. Convergo e continuo a seguirli con la luce dei fari. Sotto i portici, dalle poste nuove, mi viene incontro una coppia in cerca di arie fresche serali, la avverto del rischio in cui può incorrere. Sono solo le 22,30. La coppia mi ringrazia e prudentemente devia in direzione opposta. I due extracomunitari (e scusate se continuo a chiamarli così anche se non è tanto politicamente corretto, tanto più cristianamente) proseguono a zig-zag per i fatti loro strusciando con le mazze tubi e ringhiere e tutto quello che incontrano. Non mi stacco dai loro talloni, alla fine deviano per il buio-pesto (neanche un lampione lungo tutta la strada) di Via dei Romani o s’imboscano tra gli eucalyptus in fondo Via degli Elleni verso Via dei Fenici. Siamo nell’oscurità più impenetrabile (che li disperde e li protegge) di un’area già’ ripulita che si e’ nuovamente ripopolata di bulgari, rumeni e altri disperati cerca-mondo o chissà-cosa. Sergio Andreatta

I Commenti sono chiusi.

Categorie