Un progetto di teatro formativo
Nel paese dei molti colori non può esserci spazio per differenze e diversità di considerazione e di trattamento personale. Nessuna disparità di alcun genere è ammessa. Mi trovo al TEATRO COMUNALE di Latina, Gabriele D’Annunzio, per sentire e vedere i ragazzi della Scuola Primaria Giuseppe Mazzini cantare, ballare, recitare, esibirsi per insegnarci a navigare in musica sui temi e sulle vibrazioni dell’intercultura e dell’antibullismo in specie. Se questa è educazione, è certamente la buona educazione, penso, della pari dignità senza discriminazioni.
Ogni tanto partecipo alla riconoscenza degli applausi alle docenti di BORGO SAN MICHELE (mio ex IV Circolo didattico) per le loro esaltate competenze e un plauso particolare lo indirizzo ai ragazzi per le loro eccellenti interpretazioni sia corali che personali. Purtroppo il bullismo è una forma di comportamento sociale, abbastanza diffuso nel mondo giovanile anche pontino, di tipo violento e intenzionale, di natura sia fisica che psicologica, che talvolta cova nella stessa scuola e occorre così individuarlo prontamente e stroncarlo perché non prenda piede prendendo a bersaglio i deboli e gli incapaci di difendersi.
E’ una pratica di sopraffazione sociale, una dinamica di gruppo aberrante che oggi si manifesta in vari modi e che va condannata senza alcuna indulgenza già all’interno delle stesse famiglie, se ne sanno cogliere le prime avvisaglie, perché porta ad usare prepotenza, a maltrattare, a intimidire e a intimorire. E’ qualcosa che può portare all’inferno un’esistenza, rovinare irrimediabilmente una personalità fragile. Opponiamoci allora con tutti i mezzi all’andazzo della sopraffazione e del voler prevalere ad ogni costo. Sergio Andreatta