1st Gen, 2009

Misteri e fantasmi di Fondi

Misteri e fantasmi di Fondi.

E sulle mura del Castello scivola via il fantasma di Giulia Gonzaga (foto 1-2 di Sergio Andreatta).

di: Sergio Andreatta

L’imponente castello era lì ad occhieggiare dentro un poster nell’Aula Pacis del quarto circolo didattico… Al S.Giovanni di Dio, nel corridoio verso le sale operatorie, altri due poster dell’A.P.T. di Latina, immagini stupende di Tonino Mirabella che invitano: “Ora che sei qui, – sembra sedurmi il castello – perché non vieni ad ammirarmi dal vivo? Vieni!” E così già prima delle 15 mi trovo a camminare per la piazza grande dell’Unità abbagliata da un sole pieno. Il castello di Fondi, col suo torrione cilindrico, ha una struttura difensiva imponente e poderosa.  Così i Caetani l’avevano voluto per mantenere una promessa data ai sudditi, bisognava  difenderli dai saraceni del mare. Brrrrrr!… Una fondi-castello-fto-di-sergio-andreatta.jpgfolata gelida di tramontana sbocca ad un tratto dal corso principale andando a cinturare le mura. Sussulti e tremiti, mi coglie il sentore di qualcosa di aleggiante che si compie, un’evanescenza non vista. E la nikon, già puntata su quella quinta di pietra, ora sembra scattare da sola. Stranissime, ignote percezioni, che sarà mai?… E’ il 20 settembre 1378 quando un conclave di cardinali francesi dissidenti elegge in questo palazzo del principe Onorato il papa, o per i più l’antipapa, Clemente VII dando origine allo Scisma d’Occidente. Scisma, scomuniche e qualche traccia d’inferno ancora vagante intorno a queste mura? “Click-click-click…” Scatto con la reflex una, più volte. Scatti compulsivi. E passi successivi… Tre giovani già dannati dalla loro età disprezzata sono intorno a una moto, gli occhi avidamente puntati sulle mie adocchiate tecnologie. –Faranno tremila. – mi sembra d’intendere in un napoletano stretto – Due mila euro! -. -L’’altra macchina è in borsa…-. – E’ presto, però!”. Troppo presto, sono soltanto le 15,30, anche per un turista pontino scambiato per americano… La piazza delle ore più calde si era nel frattempo aperta al diffuso e protettivo passeggio delle famigliole. Ma mi rimane dentro un amaro presentimento, come di un candidato allo scippo. “Meglio togliersi di qua alle svelte” penso e, così, dopo qualche altro scatto ancora, lasciamo di sorpresa quella piazzaforte. Ora imbocchiamo un affollato corso Appio Claudio all’incontrario. E dopo la chiesa di S.Maria Assunta sulla destra, accarezzata ai piedi da un insultante kebab, svoltiamo dentro l’arco acuto che sta sotto il campanile dirigendoci verso l’Olmo Perino.  fondi-casa-degli-spiriti-2-fto-sergio-andreatta-30122008.JPG

Arco del tempo, questo in altre epoche doveva incastonare una robusta porta. Subito dopo si apre un quartierino di case antiche tutte ridossate l’una all’altra, quasi a proteggersi a vicenda nel loro intimorimento con una solidarietà elementare oggi non più riconoscibile. “Giudea e non ghetto” proclama magistrale una colonnina turistica multilingue. Ma oltre noi due non c’è, in questi giorni di vacanza, neanche un turista italiano che la possa leggere. All’inizio di uno slargo si trova il cancello dell’antica sinagoga. Si riconosce a vista per il simbolo delle tavole di Mosè. Infilo dentro uno sguardo carsico. Non vedo e non sento ma immagino gli ebrei vissuti qui per quindici secoli di fila fino all’editto di Carlo V del 1540. Stasera si replicherà qui un’altra profanazione, la cultura imposta di uno dei tanti presepi viventi. Ma non è più tempo di pensare ormai al fragile rispetto della cultura, al sentimento che raccomanda “ad ognuno i suoi luoghi”. Serrati gli usci delle botteghe di tintoria morte, oggi le persone non trafficano più, non si colgono più gli odori speziati della cucina tipica né i rumori della vita né i vocii se non il solo miagolio implorante della gatta bianca solitaria che si accovaccia sui gradini della Casa degli Spiriti. Ancora foto su foto, ma tristemente come per una storia irrimediabilmente ormai persa…, indocumenticabile. E gli occhi lucidi e conturbanti del felino non stanno più solo a guardarmi indifferenti, ora vorrebbero parlarmi. Non mi basta aver letto prima che la comunità ebraica “è qui vissuta in pace”: epitaffio sopra una civiltà svanita, un amen pronunciato troppo in fretta. Dalla “Casa degli Spiriti”, un tempo appartenuta alla famiglia di un’amica, sento provenire la spirale di un tormento. Un gemito o, forse, un refolo di vento da una porta interiore, più che interna, che si anima… Non si sarà destato il fantasma del Cavaliere insistentemente raccontato da una leggenda popolare fondana? Non sarà quello, invece, il suo pianto per questa nuova profanazione che tentano di infliggergli, una profanazione che si chiama “pub”. Una casa di comunità e cultura, luogo d’importanza storica accertata per la presenza di un battistero, di culto, di simbologie… E come può il fantasma di un “Cavaliere della notte” non dolersene già di giorno? Davanti alla loro casa natale sono certo che Giuseppe e Pasqualino De Santis,  registi di tanti film importanti del cinema italiano, avrebbero rifiutato quella lapide d’orgoglio paesano e preteso dai sindaci più rispetto per i valori più impregnanti della comunità. Né avrebbe di sicuro taciuto il grande poeta Libero De Libero. Come una corda stesa in un vicolo tra due pareti contrapposte, il paese si gioca nell’ambivalenza di due immagini diverse, da un lato la superbia del castello e di alcune facciate di chiese, dall’altro la miseria di un mucchio di casupole da niente.  E non parlo delle ambiziose ville degli arricchiti intorno ai mille spacci del M.O.F. e della politica. A sera il mio PC mi restituisce il blow-up delle 100 foto scattate il pomeriggio. fondi-il-fantasma-di-giulia-gonzaga-fotografato-da-sergio-andreatta.JPG

E tra queste domina una macchia bianca sulle mura del Castello, il velo trasparente di un fantasma (f.to 2) camminante, un’evanescenza implorante con le mani giunte (f.to 1). Forse quello di Giulia Gonzaga… La più spledida bellezza del rinascimento italiano,  la giovane vedova di Prospero Colonna che si sottrasse con la fuga al rapimento di un Barbarossa predatore saraceno del Mediterraneo. E’ lei, che aveva saputo trasformare il suo palazzo in una corte di vita sergio-andreatta-fondi-il-fantasma-di-giulia-gonzaga-foto-2a.JPGelegante, di cultura e d’arte, che continua a voler sfuggire ancora oggi ai nuovi travestiti corsari di questa città?    © Sergio Andreatta – Fondi, 30.12.2008.

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fondi_montaggio_fantasmi.jpg 

Questo è, invece, il fotomontaggio di Beniamino Feula

Il fondano signor Beniamino Feula, detto Beny, mi manda questa foto per sostenere, sull’interpretazione della mia, l’antitesi di una semplice nuvola di fumo che starebbe uscendo da una finestra del Castello. Ma perchè un fantasma non potrebbe uscire anch’esso da una finestra? Assicuro, però sulla mia onestà intellettuale, di non aver visto proprio, nè io nè la mia accompagnatrice, alcuna colonna di  fumo e di non aver poi tagliato o manipolato in alcun modo la foto, assolutamente “tale e quale” in originale e di non averla “montata”…  (Cosa perfino banale oggi con alcuni programmi). Che ci possa, magari, anche essere un’altra spiegazione scientifica è più che probabile ma a me è venuto spontaneo, e da subito, pensare, chissà perchè, al fantasma di Giulia Gonzaga. E su questo ho, poi, costruito letterariamente tutto l’articolo. Non saprei dare altre spiegazioni fisiche del fenomeno e rimango semmai in attesa di altre più ragionevoli spiegazioni causative da parte dei miei più acuti lettori. Ma vedo che anche l’interlocutore fondano si dimostra, come me, abbastanza critico su un certo climax “politico”. 

Commenti

Sì, è il fantasma di Giulia che compare ogni 100 anni, ma solo agli occhi di una persona sensibile destinata a non essere creduta. 100 anni fa è comparso a mia nonna. Ma ora lei è riuscito addirittura a fotografarlo. Un vero scoop.

straordinario… uno scherzo dell’ottica o l’ombra dell’incarnazione delle nostre paure, desideri, passato, antiche presenze che hanno condiviso con noi la vita terrena e continuano a vivere in altre dimensioni parallele che di tanto in tanto sfiorano la nostra sfera dell’esperienza?

alle ore 7.48 del 31 dicembre (da facebook / x Sergio Andreatta)

Un bel colpo di culo Sergio!
Come si presentava il fantasma?
Aveva un’aria spettrale, immagino.

🙂
Fernando Bassoli su facebook
scritto alle ore 13.42 del 31 dicembre 2008

Devo spiegarmi ancora il mistero di Giulia Gonzaga, ma i fantasmi non escono di notte? L’ectoplasma non era forse del fumo per le prove dei festeggiamenti per la notte di San Silvestro?

rumori al suo passaggio?

che castello è?
Fernando Bassoli

Giuro (come trovo scritto a caratteri cubitali in nero sotto l’arco di accesso all’Olmo Perino) non ci sono trucchi. Niente trucchi o manipolazioni o ritocchi con qualche programma. Non è neanche fumo che sale… Se non è un fantasma è certamente un U.F.O… Posso mettere il fotogramma originale a disposizione di chiunque voglia caricarsi della spesa di una perizia…

Peccato che era solo fumo, e vorresti passarlo per fantasmi? ma non hai altro da fare che raccontare frottole, ho 72 anni ne ho visti tanti ma solo con la fantasia

Vedete pure qua:http://www.lacittadifondi.it/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=301

Spiacente per il fondano verace Beniamino Feula, detto Beny, che sul proprio sito ipotizza uno scherzo provocato dal fumo proveniente da una finestra sottostante del castello, ma si sbaglia e di grosso. Lui completa, infatti, la foto del Castello mostrando soltanto una visuale più larga e completa ma non riuscendo a confutare il fenomeno da me fotografato, il fantasma di Giulia Gonzaga. Del resto lui che abita in paese può accertarsi direttamente, senza la provocazione o mediazione delle mie “frottole”, se alle 14,45 del 30 dicembre 2008 qualcuno abbia acceso del fuoco per quello che egli chiama “fumo” promanante dalle stanze del Castello: faccia fare un’indagine, la più accurata possibile, dal sindaco Parisella. Anzi possiamo chiedere alle persone che sostavano in piazza a quell’ora (anche attraverso il suo stesso blog) se abbiano notato del fumo. Sono anch’io curioso, davvero, mi creda. La fantasia, certo, non mi manca, ma quella (più che le frottole) non fa torto alla persona. Invito chiunque, se c’è, a trovare un’altra più plausibile spiegazione. Rimango in attesa.

Le polemiche non mi piacciono, prima di tutto non abito in Paese ma bensì a 800km distante e vado a Fondi raramente la mia ipotesi è quella che condivido con “Fausto Cantarano”(Devo spiegarmi ancora il mistero di Giulia Gonzaga, ma i fantasmi non escono di notte? L’ectoplasma non era forse del fumo per le prove dei festeggiamenti per la notte di San Silvestro?) metta la foto scattata per intero mi sembra strano con la sua Reflex ha fotografato proprio un angoletto del Castello di nessuno interesse visto che la Gonzaga non la vedeva

Ma la fotografia è “per intero”… Francamente, signor Beny (con cui mi complimento per il bel sito web che testimonia l’amore per la sua città), non credo ci sia proprio alcun motivo di polemica tra noi. Mi fa anche sinceramente piacere che Lei sia d’accordo con Fausta (non Fausto) Cantarano, un’amica, persona colta, laureata di Fondi che cerca come me, come tutti, di farsene una ragione logica. Io non so se i fantasmi escano veramente solo di notte oppure se in determinate circostanze…, non avendoli mai incontrati prima. Le assicuro, però, che la foto è quella,… integrale, tutta. Il mio interesse era preso in quel momento dal contrasto delle pietre con il cielo (particolarmente terso per la tramontana) tra le due torri, e puntavo verso l’alto volendo anche evitare sulla sinistra in basso la bruttura di un palco blu (sicuramente lì per le feste di fine anno) vuoto e in quel momento senza fuochi e senza altra variabile di disturbo. Se vedesse le altre mie foto Lei resterebbe stupito dai particolari che ho colto (è un pò il mio genere di fotografia), anche perchè dei due teleobiettivi al seguito avevo montato in quel momento un 70-300 mm.

E per accontentare il Signor Beny Feula pubblico anche la foto successiva dove nel cono d’ombra è ancora visibile il fantasma prima di svanire definitivamente sulla dx nell’impatto con la forte luce del sole.

Ciao grazie per i complimenti, ma mi dispiace Sig. Andreatta perchè con la sua seconda foto si è tradito. Un esperto in fotografia digitale le direbbe subito che è una messa in scena, le fotografie sono manipolate e non certamente da un fantasma ma da una mano poco esperta di digitale. Sarà fotografo, sarà poeta, io con la mia 5° elementare non so giudicare, ma di quel poco di Digitale si,
Questa pagina così comè la puo vedere su:
http://www.lacittadifondi.it/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=301

Come vede, signor Feula, pubblico senza esitazioni il suo contributo molto scettico ma stia tranquillo: manipolazioni non ce ne sono proprio state, nella maniera più assoluta, nè ad opera di mano esperta nè di una inesperta. Quelle 2, fra le 100, sono le foto scattate (che, insisto, metto senza remore a disposizione di chi le voglia analizzare). Stiamo cercando tutti una spiegazione più scientifica, razionale e credibile che dovrà pur esserci. Mi ha telefonato or ora una dottoressa fondana per ricordarmi un altro episodio simile di cui ha parlato anche la stampa, accaduto però a Sezze trent’anni fa: una persona fotografa e si ritrova poi, senza saperlo in pellicola, la presenza di… di che o di chi non saprei. Ho provato a caricare (e a pubblicare sul mio sito e l’ho tenuta anche per 5 minuti) una fotografia (la II) a grandezza originale dove si vede meglio il fenomeno (come un’ombra a forma di corpo e testa anche con cavità oculari…) ma ho dovuto poi ridimensionarla ad evitare lo sconquassamento dei parametri del format del weblog. Chi volesse potrà, quindi, esaminarla dal… vero: gliela invio cos’ì com’è.

E mi trovavo oggi sulle vergini nevi di Prati di Mezzo. Di ritorno in un bar getto uno sguardo al quotidiano La Provincia. In prima pagina: “Fantasmi in una casa a Cassino”. Penso: Cassino come Fondi (Castello e Casa degli Spiriti). In fondo siamo sempre in Ciociaria (direbbe L.De Libero, poeta di Fondi) dove si sente (Koinè) e si continua a parlare un… comune linguaggio. Ma a Cassino sono anche riusciti a fotografarli?

Ho trovato le due foto da me esaminate, originali e non artefatte da alcunché. Evidentemente tra la macchina che scattava e l’oggetto fotografato nel preciso momento in cui ciò avveniva si è interposto qualcosa di ancora indeterminato. Niente può essere escluso. E su questo l’autore ha costruito il bellissimo pezzo che ha scritto, una pagina storico-letteraria che si conclude con alcune incisive domande di grande attualità per Fondi.

Oggi è la befana. Chi ci crede, chi non ci crede. I bambini ci credono tutti… Se abbiamo un’anima immortale, anche Giulia Gonzaga l’aveva. E che c’è di strano, allora, se si manifesta proprio nei luoghi della sua esistenza? A meno che anche l’anima non sia solo una tradizione.

Ho letto il suo articolo, dottor Andreatta. Molto interessante. Purtroppo qui a Fondi accadono quelle cose, non parlo dei fantasmi che in questo caso sembrano provocare la discussione più accesa trascurando tutti gli altri aspetti più salienti dell’articolo, ma degli abusivismi e delle violazioni alla legalità. Qui troppi affari poco limpidi. Non a caso il Prefetto di Latina ha chiesto anche il commissariamento del Comune di Fondi.

Vero o falso che sia, sono un appassionato di “Misteri e fantasmi di Fondi”! Conosci la leggenda di Amyclae?

Nella disputa tra il prefetto di Latina Frattasi e il sen. Fazzone di Fondi (circa lo scioglimento di quel Comune), sono moralmente per il primo cui va tutta la mia profonda stima e la solidarietà per gli attacchi subiti. Ma constato che anche gran parte della società civile pontina (non soltanto di sinistra ma di centro e di destra) si sta svegliando dal suo torpore per ripudiare il metodo Fazzone.

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