30th Ott, 2019

Roma. Manifestazione dei presidi stanchi di doversi assumere responsabilità non proprie sulla sicurezza

Roma. Manifestazione dei Ds (dirigenti scolastici) alla ricerca di una soluzione logica e più giusta sulle responsabilità civili e penali ora tutte in capo al preside riconosciuto “datore di lavoro”, Ds mossi  soprattutto dalla pressante richiesta di maggiore sicurezza degli edifici, condizione fondamentale per una  sostenibile tutela  delle persone. Il tam tam era partito da tempo sui social dopo alcuni casi di condanna (come il caso di Franca Principe a Palermo) e dopo il vivace dibattito interno che ha trovato alimento su FB sfociando in una condivisa necessità di farsi sentire con una manifestazione volta a richiedere opportune modifiche al quadro legislativo, richiedendo una sorta di scudo perché i Ds vogliono sì rispondere del loro operato ma non di carenze e manchevolezze dovute ad altri. Folta la partecipazione da tutta Italia, sono stati circa 800 i capi d’Istituto (il 10% dell’intero organico) con elmetto da  cantiere giallo in testa che si sono radunati per attirare su di sé la pubblica attenzione sfilando per il centro della capitale fino a radunarsi simbolicamente in una piazzetta nei pressi di Viale Trastevere, sede del MIUR…

Manifestazione di Roma del 30.10.2019 da una foto postata da Nino Leotta su FB.

Ho svolto anch’io per 35 anni la delicata funzione di direttore didattico e di dirigente scolastico (nella seconda foto la mia sede per gli ultimi 20 anni di servizio dal 1992 al 2012 rinunciando ad altri due già concessi in proroga ma continuando poi a prestarmi come commissario straordinario), credo con scrupolo e competenze seppure non senza continue apprensioni cercando di prevedere e prevenire le situazioni aggroviglianti e più problematiche, vi assicuro quindi per profonda e diretta conoscenza della vexata quaestio che sulla sicurezza delle strutture e per conseguenza dell’integrità psico-fisica delle persone è sempre possibile in ogni momento una qualche pericolosa sorpresa per la vetustà e la precarietà in cui versano storicamente molti edifici di proprietà rispettivamente dei Comuni (infanzia, primaria e media) e della Provincia (superiori).

Poi per il miglior funzionamento della Comunità e per l’ottimizzazione delle dinamiche interne sarà importante costruire insieme un un buon climax relazionale seppure solo sul dirigente “team leader” ricada comunque l’obbligo della doverosa vigilanza non soltanto su “alunni minori (sine qua “culpa in vigilando”est ) e non” ma più universalmente su tutte le persone che pur a vario titolo (diritto allo studio, lavoratori e/o solo visitatori) usufruiscono delle pertinenze scolastiche.  Da essa il dirigente scolastico non potrai mai esentarsene e dovrà così attivarsi  con zelo incessante, sorvegliare al massimo dei suoi poteri per non lasciare nulla al caso, non omettere nulla di quanto previsto dalla legislazione vigente, dalla complessa valutazione dei rischi alla programmazione della sicurezza a tutela dei soggetti, fino all’emanare direttive ben definite e appropriate che coinvolgano ogni operatore, e in specie i collaboratori scolastici, in servizio nella comunità (ma anche in primis, con un’adeguata formazione, gli stessi studenti) e dall’accertarsi direttamente, con gli strumenti a sua disposizione, che le stesse sue ordinanze non passino sottogamba ma vengano da tutti effettivamente ottemperate, salvo ricorso a provvedimenti disciplinari. Il Ds dovrà inoltre notificare con puntualità e precisione all’ente proprietario della scuola (premunendosi di ricevuta di notifica e arrivando alla diffida legale ove ritenga necessario) ogni pericolo, anche solo potenziale, individuato. Perché è comunque chiaro che, se nemo impossibilia teneturdalla gestione e dall’uso migliore della scuola un Ds non potrà mai estraniarsi, o essere estraniato per decreto legislativo, col fine di… vivere più tranquillamente allontanando da sé ogni e qualunque responsabilità… Sergio Andreatta

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