4th Apr, 2010

Origine e diffusione del cognome Andreatta

Origine e diffusione del  cognome Andreatta

A cura del prof. Sergio Andreatta

Risposta a Flavio Andreatta, Windsor, ON, Canada.

E’ risaputo che i Cognomi Italiani più antichi si sono consolidati nelle forme attuali a partire dal tardo Medio Evo. Si riscontra oggi in molte persone un forte e diffuso interesse individuale per la conoscenza dell’origine, dell’etimologia e, possibilmente, anche della storia del proprio cognome. Emidio De Felice, nel suo “Dizionario dei Cognomi Italiani”, fu il primo a raccogliere (1978), organizzare con metodo e a interpretare sistematicamente i Cognomi degli Italiani nel quadro organico dei vari processi della loro formazione e delle situazioni storico-culturali che tali processi hanno condizionato. Molti altri si sono cimentati in seguito sulla strada dell’antroponimia con studi parziali e con un approccio prevalentemente statistico-sociologico teso a misurare la frequenza dell’incidenza di dati cognomi in rapporto ad uno specifico territorio. Questo è avvenuto anche per Paderno del Grappa, il mio paese di radice, con un saggio di recente pubblicazione (Gabriele Farronato, Paderno del Grappa. I Cognomi, Aurelia Ed., 2004).

ANDREATTA = figlio di un capostipite Andrea di famiglia storicamente collocata dal suffisso in –atta nel contesto regionale trentino dove, tale cognome patronimico (dal greco anèr – andròs: uomo), si riscontra già a partire dal XIV secolo, più frequentemente in parrocchia di Pergine (culto devozionale intorno alla Cappella di S.Andrea al Castello) e poi, a seguito di proliferazione familiare, per mobilità discendente a Trento fino alla documentata successiva discesa di alcuni rami familiari cadetti, attraverso la Valsugana, a Bassano e ai suoi dintorni, fino alle pendici di Flecta / Fietta / (con la Chiesetta di S. Andrea che ne ripropone il culto) – Paderno d’Asolo dove le famiglie Andreatta (”fòra de la Valsugana”) si insediano e si abbarbicano proliferando di generazione in generazione fino a trasformarsi in “tribù di villaggio“. In questo ambito di ricerca si rinvengono abbondanti tracce di varie storie familiari e incroci matrimoniali degli Andreatta, economicamente e socialmente più affermati, con le famiglie più importanti della Pedemontana (Canil, Guadagnin, Dal Corno e varie altre) negli archivi notarili e parrocchiali (poi anche in quelli di Stato delle Province di Trento, Treviso, Vicenza), fin dal XV secolo, elementi che divengono via via più frequenti, consistenti e sistematici dopo la fine del Concilio di Trento (1563). www.andreatta.it  A cura di Sergio Andreatta.

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Caro Flavio,

(omonimo di mio figlio morto piccolo e di mio nipote già studente all’Università di San Diego che lo ha ripreso e vive e lavora attualmente negli States), gli Andreatta, così noi di Fietta (con alcuni dei numerosi fratelli dislocati nell’ottocento in Val Formìn, donde il loro successivo soprannome de I Formìn), sono sicuramente di più antica provenienza trentina. A testimoniarlo è anche il linguaggio (vernacolo) di Paderno del Grappa, che io capisco ma ho ormai pochissime occasioni di parlare, che si identificava con quello (matrice) della comunità di Pergine Valsugana prima che venisse progressivamente contaminato da altri apporti eterogenei e, durante l’ultima generazione, anche corrotto dalla modernità e dalla TV. Questo io ho potuto accertarlo direttamente in due ricerche filologico-semantiche degli anni ‘80. Lo studioso prof. Pietro Melchiori di Crespano sulla nostra (degli Andreatta di Fietta) prima discendenza dal Trentino e dalla Germania (così come dei Filippin (mons. Erminio) pure miei parenti) non aveva dubbi seppure ci collocasse come ramo nel bassanese già dal XV secolo. Il fatto che Andreatta sia poi potuto diventare a Paderno del Grappa “il cognome di villaggio” data la sua diffusione, tanto da essere attualmente indossato da più di 100 persone (senza contare i dintorni di Crespano, Asolo, Bassano, Pederobba, ecc… che ne raddoppierebbero il conto) non basta a giustificare in sè un’origine autoctona del cognome. La abnorme proliferazione e diffusione (I cognome per frequenza nel Comune) era ed è dovuta eminentemente all’antichità dell’insediamento nella Pedemontana del Grappa (a Flecta / Fietta e Paderno d’Asolo), alla copiosità dei discendenti(5/6/8 o più figli per matrimonio) e alla stratificazione familiare iniziata già da oltre cinque secoli. Ora due si sono affermati nel tempo come i poli antropologici italiani più importanti degli Andreatta (tutti gli altri da ritenersi o “di derivazione” sia pure mascherata da diversi passaggi dovuti alle secolari vicende esistenziali e/o migrazioni (diàspore) familiari alla ricerca della migliore sistemazione o secondari ): 1) quello trentino di Pergine -Trento e 2) quello veneto di Paderno del Grappa e dintorni. Il ricorrente ripetersi ancora oggi degli stessi nomi (tra cui il mio e quello di mio padre e di altri familiari) e anche le notevoli somiglianze fisionomiche che si possono riscontrare (in un catalogo di foto da me scattate) tra alcuni soggetti delle due comunità va a certificare ulteriormente (seppure mi renda conto che ciò andrebbe dimostrato definitivamente con una ricerca scientifica sulle catene del DNA) l’esistenza di queste antiche “parentele” reticolari (ritenute chissà perchè da alcuni inesistenti a priori) e/o incroci almeno tra alcuni membri dei due poli cognominali. Dirò di più potrebbero appartenere alla stessa origine familiare e avere lo stesso DNA genetico, probabilmente anzi sicuramente, anche alcuni degli Andreazza, Andreata, Andreatti, Andretti, Andreotti, ecc… vittime, nelle varie sequenze generazionali, di una nominale necessità di differenziazione sociale e/o di mere errate trascrizioni nei registri degli archivi parrocchiali e comunali, meno in quelli notarili. Certo questa rimane solo, seppur forte, una mia ipotesi da studioso, ancora senza i riscontri di una ricerca scientifica sul DNA, oggi sostenibile a bassi costi individuali; la genesi per un’ipotesi comunque ben impostata. Tra gli stessi molteplici rami familiari degli Andreatta della ancora piccola comunità di Paderno d’Asolo, ora del Grappa (1919), non sopravvive più, a volte, il reciproco “riconoscimento” parentale antico (immaginarsi con quelli di Pergine Valsugana già reciso da secoli), come ebbi a constatare anche con mons. Liberio Andreatta, legame fuorviato nei passaggi generazionali da interessi eminentemente ereditari e/o da esasperazioni conflittuali per vari e non tutti ora accertabili motivi. Per cui si è anche sentito dire a Paderno (osservazione avventurosa!) che gli Andreatta padernesi sarebbero a loro volta di… due razze (per antica scissione familiare a causa di presunti interessi ereditari in contestazione tra due fratelli a loro volta postisi come sub-capostipiti*). Naturalmente mentre mi appare stretta la correlazione tra gli Andreatta trentini di Pergine Valsugana e quelli veneti di Fietta /Paderno d’Asolo e poi tra questi, per mobilità sociale, e noi di Littoria (1933) – Latina, Melbourne, Esmeraldas, Miami e di altre locations sugli scenari – ormai non più di un fondovalle – ma del pianeta, così non posso per un approccio scientifico escludere in assoluto l’idea di una poligenesi del cognome per altri Andreatta 1) sull’assunto che il significato originario (l’incipit) del cognome contrassegna socialmente, in definitiva, soltanto come ”figlio di Andrea“, a partire da un’epoca, il XIV secolo, in cui si era andato storicamente manifestando come particolarmente vivo in Occidente il culto per l’apostolo Andrea e 2) sulla conseguente diffusione popolare del nome Andrea. Andreatta in rari casi è valso anche, seppure questo sia poco noto, particolarmente verso il confine lombardo, come nome proprio femminile. Altre significative annotazioni di carattere antropologico e culturale, sulla genealogia e sull’araldica (oggi così tanto di moda e di curiosità, purtroppo, solo fruitiva e neanche tanto intellettuale) mi riservo di pubblicarle qui in seguito. ©Sergio Andreatta

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