29th Giu, 2005

Termoincenerimento, le alternative possibili

Termoincenerimento, le alternative possibili

 

 

 

  Il CPUA, Comitato Antitermovalorizzatore di Latina (Bainsizza – Montello), fa parte della Rete che comprende, come si sa, oltre a Greenpeace e a molte altre Associazioni, vari Comitati ambientali disseminati sul territorio, dalla Lombardia alla Sicilia, al nostro Lazio… 

 

La Rete ha forti convergenze con gli obiettivi dei Comitati locali. Vorrei citarne solo una, anche ricordata in incontro di alcuni giorni fa a Roma: quella della questione degli incentivi alla termovalorizzazione. Partendo dal punto fermo che i rifiuti – e più specificamente i rifiuti non-biodegradabili – non possono assolutamente essere considerati come energie rinnovabili,la Rete ritiene che il quadro normativo attuale sia estremamente perverso e debba essere abrogato. In parole povere, l’Italia ora “regala” agli incineritoristi una media di 40 €. alla tonnellata di contributi statali come maggiore corrispettivo per il KWh prodotto bruciando rifiuti. Oltre a questo vengono anche riconosciuti i contributi CONAI per la combustione degli imballaggi. Insomma, senza il finanziamento assistito – drogato – sembrerebbe incontrovertibile che gli inceneritori (o gassificatori, o termovalorizzatori) non sarebbero in grado di stare sul mercato. Questo della Rete è un punto capitale, che già in passato anche noi del CPUA, basandoci su altre varie fonti, abbiamo indispensabilmente evocato e che occorre ricordare se si vuole sgomberare il campo dalle distorsioni dell’assistenzialismo statalista, che, in questo caso, si applica al noto “big business” dei rifiuti. Ecco, allora, che i costi della raccolta differenziata spinta e dell’impiantistica del riuso e del riciclo dei materiali diventano, così, nettamente competitivi se paragonati ai costi dell’incenerimento. Qualsiasi discorso serio sulla strategia “rifiuti zero” non può prescindere da queste premesse sui costi. Senza contare, poi, che la combustione dei rifiuti non biodegradabili è illegale in Europa (tant’è che il WWF, come ci ha ricordato il suo rappresentante provinciale Giovanni Iudicone, ha, infatti, promosso una procedura d’infrazione contro l’Italia davanti alla Commissione Europea) e quindi, prima o poi, anche la normativa italiana dovrà essere emendata in diversi punti. Nell’ambito della “strategia rifiuti zero”, un ruolo fondamentale è, ovviamente, rappresentato dalle persone, che si sentono sensibilizzate e positivamente motivate a fare della… raccolta differenziata una campagna di impegno politico e civile. Anche molte Scuole della nostra Provincia, attraverso i loro referenti in educazione ambientale, hanno chiesto quest’anno(soprattutto le primarie c’è da precisare!) di essere coinvolte nella differenziata. La stessa LatinaAmbiente ha, così, fornito loro nel Capoluogo, come al mio IV Circolo didattico di Latina, qualche contenitore specifico. Ma questa linea andrebbe utilmente potenziata! Cogliamo, comunque, il pur debole segnale positivo, anche se non del tutto nuovo, e precario rispetto ad altre proposte ben diversamente sostenibili. D’altro canto molte massaie intervistate al volo per strada da varie emittenti si sono dichiarate responsabilmente pronte per la differenziata, molte anzi dichiarano di praticarla, già, per proprio conto. In considerazione del dibattito in corsola Rete ha proposto un’assemblea popolare a Ponte Galeria il 5 luglio prossimo per trattare un tema che non sia soltanto un “no” categorico al gassificatore e un allargamento ulteriore della mega-discarica, in questo caso, di Malagrotta. “UN ALTRO PIANO RIFIUTI E’ POSSIBILE – Idee, proposte, progetti ed esempi di soluzioni già applicate in molti Comuni d’Italia ed anche del Lazio, per non essere sommersi dai rifiuti o avvelenati da emissioni nocive”. Questo il titolo del tema, una riflessione in positivo, come già abbiamo fatto noi nel convegno di marzo al Liceo Grassi. I nomi dei Comuni virtuosi della nostra Provincia pontina, da Sermoneta a Sonnino, da Campodimele ad altri, si conoscono già. Un plauso forte d’incoraggiamento va dato a questi singolari Amministratori, di vario quadro politico, che si stanno indifferentemente impegnando, ora con buoni ora con, forse, incerti risultati al momento, per una strada innovatrice che non può che portar bene alla salvaguardia dell’ambiente e, alla lunga, concretamente alle tasche dei propri concittadini. Intanto anche il neo ass.re regionale A. Bonelli ha incominciato ad occuparsi della nostra Valle dell’Astura incontrandoci nei giorni scorsi a Roma… Si legge sulla Stampa pontina dell’avanzare dell’inchiesta della magistratura, cui va tutto il nostro sostegno morale, che ha autorizzato l’incidente probatorio per capire tecnicamente e determinare conseguentemente le responsabilità dell’origine dell’inquinamento delle falde da percolato ma anche, con preoccupazione, delle tempestive contromosse strategiche di chi punta tutte le sue carte sul bau-bau dell’emergenza rifiuti alla discarica di Via Monfalcone per ottenere l’eldorado di un’autorizzazione ad altre nuove espansioni…   Sergio Andreatta, portavoce CPUA di B.Bainsizza – B.Montello    di: TF Press – w.telefree.it/news.php?op=view&id=15397  

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