10th Mag, 2008

Come per Turno, Berlusconi “tempus erit…”

In un passo dell’Eneide (10.501-3) Virgilio interviene per far riflettere sull’esito che incombe sull’impresa di Turno, proprio qui nel nostro agro satricano e ardeatino, sugli ostacoli che frenano la via della sua missione:

“Nescia mens hominum fati sortisque futurae

Et servare modum rebus sublata secundis!

Turno tempus erit…

O mente d’uomo, che non sa il destino, non sa la sorte del domani,

non sa mantenere equilibrio, quando s’esalta per il buon successo.

Per Turno verrà il giorno…”.

Il successo di Silvio Berlusconi alle ultime elezioni politiche è stato un buon successo, tale da esaltare i suoi seguaci, tale da non ammettere alibi di sorta per il futuro. Così il neo-presidente del Consiglio dei Ministri avrebbe già raccomandato ai suoi nei giorni scorsi: “Stavolta non abbiamo scuse. Subito risultati o saremo travolti” (La Repubblica, 8.05.2008, pag. 3).  silvio_berlusconi.jpg

Quindi niente più alibi. Gli italiani che gli hanno assicurato generoso e abbondante consenso sapranno valutare fra cinque anni la serietà del percorso, seppure accidentato, del suo progetto politico. Ma…, prima ancora che iniziasse la “luna di miele” ( i suoi primi 100 giorni di governo), Silvio Berlusconi aveva già dichiarato “Non mi farò più condizionare da nessuno”. Poi, invece, dovendo egli operare la scelta delle nomine a ministro, viceministro, sottosegretario hanno finito con lo scatenarsi, puntualmente,  i soliti appetiti, le solite schermaglie contrapposte nello stesso PDL, i soliti veti. Nihil novi sub sole, quindi. Eppure: “C’è tanto da lavorare” avevi detto ed è sicuramente così… E allora: “In bocca al lupo!” anche da chi, non avendoti sostenuto, si rende conto che se fallisci anche tu l’Italia non avrà nulla da guadagnarci nei prossimi anni, anzi finirebbe col consolidarsi sempre più tra la gente il pessimismo di un’idea, già di Napoleone, di un Paese ingovernabile. Perchè se la politica ha ancora una funzione pubblica, questa non è quella di continuare ad alimentare una qualunque ideologia divisoria, di parte ma, storicamente, quella di saper risolvere al meglio sostenibile i problemi emergenti…   Ma c’è già chi, leggendo la lista dei ministri del Berlusconi IV appena varato, come il politologo Giovanni Sartori nell’editoriale di oggi del Corriere della Sera,  analizzando il curriculum di alcuni giovani e inesperti, il cui unico merito sarebbe la sola prossimità con il capo, evidenzia un vistoso “fattore incompetenza” tanto da porre all’imprenditore e capo-di-governo una domanda: “Come mai applica all’azienda Italia criteri di reclutamento che certo non applicherebbe alle sue aziende?”.    Sergio Andreatta

P.S.  Intanto Walter Veltroni dal… loft ha nominato lo… shadow cabinet. Ma gli italiani che non sono… british e che non parlano… english ci hanno capito qualcosa?  Continuate, continuate pure, così, amici miei sulla strada della elusiva incomunicabilità pseudointellettuale e vedrete che resteremo all’opposizione, non per cinque anni soltanto, ma per l’… eternità.

Commenti

Se si farà meno casta, se si impiegheranno meglio le risorse quelle che sono, se si manterrà il risanamento dei conti, se si contrasterà l’evasione fiscale, se non si proteggeranno gli oligarchi, se si faranno le riforme ventilate allora…, allora forse…

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