14th Feb, 2012

Addio al Circolo didattico

Addio al II Circolo didattico di Latina

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Con l’ammodernamento e la riorganizzazione del sistema del I ciclo d’istruzione (L.n.111/2011, Capo III, Art.19), ai fini del contenimento e della razionalizzazione della spesa scolastica, chiude i battenti, al termine del corrente a.s., una delle più antiche e storiche istituzioni,  il Circolo didattico che con la sua Direzione “governativa” (già riorganizzata con l’art.12 del T.U. 5 febbr. 1928, n. 577) ha costituito per oltre un secolo la vera spina dorsale della scuola pubblica di base in Italia, molto prima della costituzione per legge nel 1962 della complementare Scuola Media unica con cui si dava finalmente compimento all’art. 34, c.II, della Costituzione della Repubblica Italiana. Ora queste due braccia del sistema, dal 1 sett. 2012, faranno parte di un unico corpo.

di Sergio Andreatta (593)

Ultimi mesi di sopravvivenza per le autonomie scolastiche italiane dei Circoli didattici e delle Scuole Medie statali. Da settembre prossimo, salvo rare deroghe clientelari che si spera provvisorie, si occuperanno elettivamente della formazione dei bambini e dei ragazzi dai 3 ai 14 anni soltanto gli istituti comprensivi.

Chiuderà tra le altre la Direzione didattica del II Circolo di Latina che amministra in tutto 7 Scuole, 4 dell’Infanzia (Via Aniene, Via Pasubio, Via Milazzo e Pantanaccio) e 3 di Scuola Primaria (Via Po, “E. De Amicis” di Via Col di Lana, Gionchetto), con un’anagrafe complessiva di circa 650 alunni, plessi che seguiranno differenti destini essendo stati affiliati per il DGR. n. 42 del 3/02/2012 a tre diversi I.C. (ex VII Circolo, Cena, Volta).

Il fenòtipo, l’elemento caratteristico comune alle scuole di questo circolo risulta esser quello della multiculturalità, multifattorialità e della pluralità etnica, fenomeno più accentuato sul versante di Via Po e statisticamente particolarmente più intenso e problematico nelle scuole di Via Pasubio e Col di Lana.

Molte sono le famiglie degli alunni provenienti dall’Est Europa e dal Sud del Mondo che trovano accoglienza per lo più nel Quartiere Nicolosi, nelle

vecchie e un po’ decrepite prime Case popolari del capoluogo pontino che sono offerte a prezzo di affitto più conveniente. La sociosfera familiare degli utenti è contraddistinta da questi caratteri e da queste diversità: neocomunitari, prevalentemente rumeni (nella famiglia-tipo il padre fa il muratore, la madre la badante), ma anche moldavi, ucraini ed extracomunitari come magrebini, cinesi, filippini e di altre etnie. (Continua)

Nella composizione di una classe elementare di 21 alunni si possono, così, contare 14 rumeni, 1 ucraino, 1 moldavo e a completare italiani. Gli italiani diventati qui minoranza…

Un quadro a mosaico di complessa gestione formativa e didattica. A partire in primis dalla comunicazione verbale e scritta “da e per”, dalla padronanza della lingua italiana che non tutti gli alunni conoscono neanche nell’ordito più elementare.

Così la scuola si apre all’accoglienza di genti appena approdate prevalentemente dalla Romania che cercano la “Merica in Piscinara”, la svolta della loro vita nell’Agro Pontino ma il momento storico-economico è difficile per tutti e segnatamente per loro, a volte, costretti a campare di lavoro nero.

Il quadro culturale e il contesto familiare non sempre risultano dei più favorevoli e consentanei ad una proficua frequenza scolastica. Ma il contesto è questo e bisogna organizzarsi e gestirlo. Le insegnanti, non indifferenti, si adoperano con ammirevole senso di accoglienza, impegno e con metodologie appropriate nei percorsi didattici, con buone pratiche. Talvolta si avvalgono di mediatori culturali, grazie ad un progetto voluto dal Comune di Latina e finanziato dalla Regione Lazio cui hanno aderito già negli anni passati. ”Tutti uguali, tutti diversi”, con evidente richiamo alla “pari dignità senza distinzioni…” di cui all’art. 3 della nostra Costituzione, è uno dei progetti più significativi del Circolo, insieme con “Boomerang”, finanziato  dall’U.S.R. per il Lazio e dal F.I.S. 2011/2012.

Nell’elaborazione e attivazione del piano di lavoro, che comunque considera sempre il progetto di vita dell’alunno, le insegnanti verificano funzionalmente il suo livello linguistico di partenza, le sue competenze comunicative spesso non appropriate alla scolarità italiana, valutano il livello degli apprendimenti e scolare conseguito nel paese di provenienza. La situazione di partenza introduce elementi e variabili talvolta di difficile gestione didattica se non anche, a volte, interferenze comportamentali di disturbo.

Mettere insieme diverse sensibilità culturali, religiose, diverse padronanze linguistiche (Multing pot), è la grande sfida, comunque, cui da sempre si sottopongono a Latina le Insegnanti di questo Circolo. E i tanti progetti attivati quest’anno sono, appunto, una risposta significativa ed efficace. In ogni plesso sono stati implementati almeno tre o quattro progetti a carico del F.I.S. e pur non funzionando le tre scuole primarie a tempo pieno si dà la possibilità agli alunni di fermarsi a scuola fino alle 16 quasi tutti i giorni.

Il MIUR/USR per il Lazio stesso ha riconosciuto il bacino del territorio come bacino complesso e problematico, a rischio di dispersione scolastica.

Perché questo non accada (evasione dell’obbligo scolastico) o venga opportunamente contrastato occorre una particolare vigilanza e una particolare intraprendenza pedagogica da parte delle insegnanti che si sono dimostrate, in vero, molto motivate e rispondenti alla nuova ispirazione fornita dal dirigente scolastico reggente prof. Sergio Andreatta.

E, allora, con il F.I.S., partendo dalla constatazione delle risorse esistente e dalle notevoli economie derivate da mancati impegni di spesa negli anni precedenti, si è inteso dar fondo quest’anno a numerose attività creative per incrementare la “client satisfaction”, innalzare il tono di un P.O.F. un po’ svilito e riqualificarlo (attingendo a tutte le risorse disponibili). Purtroppo è quasi una sorta di “miglioramento prima della morte” perché a breve si registrerà la soppressione del Circolo e la confluenza dei tre tronconi nei nuovi Istituti comprensivi a seguito e per effetto della Legge n.11, art. 19 e della Deliberazione della Giunta Esecutiva della Regione Lazio – deliberazione n. 42 – DGR – del 3 febbraio 2012).

La ricca progettazione in attuazione è inclusa nella distinta o Elenco dei Progetti agli Atti della Direzione didattica, anche originalmente contraddistinto col nome “Ventaglio dei Progetti di Scuola dell’Infanzia e di Scuola Primaria” che è stato recepito in “Contrattazione integrativa d’Istituto” al fine di raggiungere i miglioramenti prefissati dall’offerta formativa e che è stato, solo per la questione contabile, inviato in copia ai Revisori dei Conti.

In negoziazione con la R.S.U. interna e le O.O.S.S. è stata trattata e convenuta la misura compensativa.

Il supporto offerto dagli ATA trova cittadinanza e riconoscimenti nell’apposito “Piano di Lavoro degli ATA ma anche nell’attribuzione degli Incarichi specifici e per i collaboratori scolastici nella intensificazione.

Il budget particolarmente copioso di risorse, per inerzie e mancati impegni precedenti, si deve ritenere soddisfacente delle diverse istanze e aspettative del personale docente e ATA ma, soprattutto, deve intendersi ben orientato e finalizzato a quell’ottimizzazione dell’offerta (P.O.F.), data anche la particolarità, la varieganza e problematicità del contesto socioculturale cui si è accennato in precedenza.

Le notevoli risorse finanziarie impegnate sono fortemente coerenti con le attività indicate nelle schede in allegato al Programma annuale finanziario  2012, l’ultimo di questa autonomia scolastica prima della sua soppressione, essendo anche certi che sarà ottenuta la certificazione di compatibilità economico-finanziaria da parte dei Revisori dei Conti.

 

Aspettando Godot”, vale a dire la chiusura del sipario, il II Circolo didattico di Latina vive una stagione magistrale particolarmente intensa e brillante a dimostrazione della validità professionale di gran parte dei suoi insegnanti spesso ingiustamente accusati di inerzia e sottovalutati per la loro permeabilità e umanità dimostrata verso gli ultimi della scala sociale pontina, i precari, i migranti, gli emarginati e gli zingari. Lavorare per questi ragazzi poco assistiti e assistibili scolasticamente dalla famiglia ha, però, un sapore particolare e un fascino quasi missionario. E comunque il problematico contesto familiare e sociale della particolare utenza di Circolo influenza i processi educativi e i percorsi della didattica condizionandone gli esiti. La risposta professionale giusta sarebbe, allora, quella di innescare dei meccanismi di decondizionamento con laboratori, atelier, attività in cooperazione con agenzie esterne. “Mi arrivavano spaesati – risponde il maestro Mario Lodi in un’intervista su La Repubblica riferendosi ai molti cambiamenti che si verificavano ogni anno nelle sue classi della bassa padana per San Martino – che comunicavano in modo differente. C’era un problema di lingua, lo stesso che oggi affligge i figli degli immigrati. E allora lavoravo su ciò che li univa. Siamo tutti uguali nei dolori, nelle emozioni, negli affetti.  E solo con amore si riesce a scoprire la vita dei bambini“… E ci sarebbe voluto anche qui, in questo contesto, un tempo-

scuola diverso, un full-time, ecco, con più cuore per alimentare la speranza nella vita più ancora che nel solo segno dell’apprendimento. E, comunque, in questi anni alcuni insegnanti, lavorando nel silenzio dell’aula con slancio ideale, spirito di sacrificio e competenza,  hanno raggiunto dei traguardi di indimenticabile bellezza e, ancora oggi, eccomi così felice testimone   della consegna, a una classe per tutte, alla VA della Scuola Primaria di Via Po di Latina (Ins. ti Mara Marzella, Maria Cristina Taricone e Raffaella OlivaI classificata a livello italiano, ex aequo con le VA-B della E. De Amicis (Ins. Maria Di Resta) e della VA del Gionchetto  (Ins. Fausta Rocco) della

Targa vinta con il Premio Concorso Nazionale * “Io non abbocco” indetto dall’Antitrust e dal MIUR. A sottolineare un bel percorso educativo fondato sul pensiero logico, critico e divergente soprattutto nel filtraggio della messaggistica pubblicitaria (pubblicità ingannevole). Negli ultimi 40 anni questa storica istituzione della scuola di base di Latina è stata diretta prima nella sede di Col di Lana dal dott. Mariano Tomei di Rocca Massima, originale personaggio, cultore di latino e musica ma anche autore di qualche pregevole saggio, da ultimo nella sede di Via Po dalla prof.ssa Margherita Uliano di Napoli. Ad essi va il ringraziamento della Comunità scolastica. A me è toccato governarla in reggenza, con un surplus di impegno rispetto all’incarico ordinario di dirigente del IV Circolo didattico di Latina, nell’ultimo atto del suo funzionamento scolastico. Un contributo amministrativo a regolarizzare situazioni problematiche,  soprattutto esperienza di nuova propulsione didattica (Il Ventaglio dei Progetti) ma sicuramente anche interessante e positiva per l’incontro con persone rimotivate e professionalità nuove. © – Sergio Andreatta, Riproduzione riservata.  

*  La Commissione giudicante era costituita da due funzionari dell’Autorità Garante Antitrust e da un funzionario del MIUR che nel rispetto dei criteri del bando ha valutato tenendo conto della pertinenza dell’elaborato rispetto al tema, della qualità del lavoro (forma, struttura, ecc…) e della sua originalità.  Si esprime un vivo apprezzamento per le stupende Ins.ti dei tre Plessi, a pari merito vincitrici del Premio Concorso Nazionale e per i loro alunni di molte diverse nazionalità.                                                           

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