22nd Set, 2012

Latina, XII I.C.(Borgo Faiti), un’autonomia tormentata

Un’autonomia scolastica tormentata

La L.n.111/2011, art.19, c.4, nello spirito dei provvedimenti legislativi sul contenimento della spesa pubblica pur mascherati da pseudo-intenti di sviluppo della continuità educativa e didattica, ha soppresso gli storici Circoli didattici e le Scuole Medie per istituire, generalizzandoli sul territorio italiano, gli Istituti Comprensivi (3-14 a.).

La Corte Costituzionale nell’imminenza dell’avvio dell’A.S. ha dichiarato poi incostituzionale, per alcuni aspetti, le delibere sul dimensionamento scolastico conseguentemente adottate dalle Giunte Regionali.

A Latina sono stati istituiti da una volontà politica, non esente da spinte clientelari, 12 I.C. contrariamente al parere più contenitivo espresso dalla Commissione tecnica (Scuola-Comune) di cui ho fatto parte, anche coordinandola in alcune fasi.

Il XII I.C. con sede legale provvisoria a B.go Faiti (formato dall’aggregazione di 7 Scuole, 2 di B.go Faiti, 2 di B.go San Michele, 1 di B.go Grappa, 2 di B.go Isonzo) è stato varato il 1 settembre scorso ma mentre le 7 scuole continuano con bontà di risultati la loro offerta formativa e didattica nei tradizionali 7 plessi, la dirigenza (DS) e la segreteria (DSGA) del neo istituito I.C. non dispongono di propri Uffici ma solo di una sede provvisoria, anche precariamente arredata (per niente !) e priva delle necessarie tecnologie (linea ADSL, telefoniche,…).

Provi l’utente ad entrare nel cosiddetto ufficio del dirigente scolastico (dr. Adele Vitale), un’aula usurata dai precedenti usi, corredata di un modestissimo tavolo e di 2 comuni sedie, una per lei e un’altra per l’ospite. Nessun armadio, libreria,… niente di niente, neanche il telefono. Entri, quindi, in segreteria, l’aula adiacente (quella d’informatica degli alunni che così non la potranno più usare per i loro percorsi didattici) e il quadro, non occorre una fertile e fantasiosa immaginazione, si completa da sè. La fornitura dell’arredamento, delle suppellettili, come è noto, è di competenza del Comune di Latina che dovrà, quindi, provvedervi in tempi brevi per un minimo di dignità e di efficienza.

Nominato “commissario straordinario” di questo anomalo I.C. non intendo tacere sulla politica locale che ha desiderato ad ogni costo questo I.C., proponendo l’ampliamento dei servizi pubblici sul territorio del capoluogo pontino, senza consultare dall’interno il mondo della scuola, e poi, però, non li sta coerentemente sostenendo con i necessari supporti finanziari. Nessun organismo abbandonato a se stesso, può sopravvivere a se stesso.

Sarebbe come dire che si son volute fare le nozze con i fichi secchi.

Un po’ di tollerante attesa si giustifica ma, personalmente, non oltre. Nella promozione dell’interesse pubblico per il pragmatismo sociale, che ritengo debba ispirarla, si deve evitare di andare a tentoni per puntare al raggiungimento dell’obiettivo politico predeterminato con coerenza etica, così all’idea deve seguire il progetto e sempre la sua implementazione logica anche per gli aspetti del supporto finanziario… Se non si completa la filiera della certezza amministrativa si incrina e s’interrompe nei cittadini il contesto della fiducia nell’autorità, si vanno ad alimentare pericolosamente i dubbi e le critiche sulla validità stessa della politica (i risentimenti dell’antipolitica) col risultato di ingigantire le problematiche per la realizzazione del processo. Voglio sperare che questo non accada relativamente all’istituzione, con decreto regionale, del XII I.C. di Latina.

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