3rd Mar, 2014

“Sulle strade del mondo. Leggendo i segni dei tempi in periferia”, Convegno Missionario diocesano di Latina

Convegno Missionario

Convegno Missionario Diocesano 2013

Convegno Missionario Diocesano 2013

 

Sulle strade del mondo”.

 

Leggendo i segni dei tempi in periferia.

 di Rosamaria Pirri

Il 30 novembre, negli ambienti della Curia vescovile di Latina, si è svolto il Convegno Missionario diocesano, subito aperto da don Pietro, responsabile dell’Ufficio Missionario, con la recita dei secondi vespri della I Domenica d’Avvento. Quindi Padre Giulio Albanese, sacerdote comboniano direttore della rivista Popoli e Missione (e di “Missio” organismo pastorale della CEI), ha iniziato la sua relazione nello stile vivace e incalzante che gli è proprio. Il tema del convegno “Sulle strade del mondo, leggendo i segni dei tempi” è perfettamente in linea, è stato sottolineato, con il tema dell’azione apostolica di Papa Francesco, con l’impegno di una Chiesa Missionaria di cui è parte Madre Camilla, chiamata oggi a dare testimonianza delle sue esperienze in periferie del mondo dentro realtà e povertà diverse.

Padre Giulio ha sottolineato i rapidi cambiamenti intervenuti in questi ultimi decenni nella società e l’emersione dei relativismi sul piano dei valori, facendo riflettere sulla profonda crisi esistenziale, anche religiosa, che stiamo vivendo tutti e nello specifico la stessa Chiesa per le vocazioni. Tira aria di crisi. Può sembrare, quasi, che la Chiesa sia, ormai, diventata un “ufficio postale” dove la gente si rechi per ricevere i vari certificati (di battesimo, cresima, matrimonio, ….). Ma perché accade questo? E cosa possono fare a contrasto della deriva i sacerdoti, i religiosi e i laici cristiani impegnati?

Secondo Padre Giulio, che riprende un’esortazione apostolica dell’ “Evangelii Gaudium” di Papa Francesco, i sacerdoti devono mischiarsi, stare di più in mezzo al loro gregge, odorare di pecore. Da parte loro i laici devono aiutare i sacerdoti rompendo il loro isolamento, facendoli sentire parte di una famiglia.

La Chiesa, per certi versi gerarchica, deve ricordarsi di Gesù-Maestro che si è fatto servo di tutti e, come laici, noi dovremmo comportarci come gli apostoli che lo hanno ascoltato e  seguito.

Agli operatori missionari, lì presenti, ha chiesto di tenere sempre a mente tre priorità: l’ascolto, la formazione unita alla preghiera e lo stare insieme per formare comunità.

Partire quindi sempre dall’ascolto delle esigenze del vicino e del lontano, farsi sempre più forti nella fede con la preghiera e la formazione continua, farsi prossimo del vicino per costruire una chiesa-comunità. E’ la periferia del mondo è già, oggi, appena fuori dell’uscio di casa, nell’esteso mondo dei disperati perché inoccupati o disoccupati.

Al termine della sua interessante relazione, la comboniana Sr. Camilla Andreatta ha reso la sua testimonianza accennando alle origini della sua vocazione missionaria ed esponendo poi i vari progetti che implementa nella Missione di Esmeraldas, cuore d’Africa, grazie all’aiuto di tanti benefattori italiani, tra cui la Comunità parrocchiale di S. Chiara.  Ecco l’elenco di alcuni di questi suoi progetti:

EDUCAMY:  per la promozione di un’adeguata istruzione di bambini e ragazzi indigenti;

VASO ROTTO: a sostegno dei diversamente abili;

HOGAR CAMPESINO: casa famiglia per l’ospitalità e il sostegno di 36 studenti poveri provenienti dai villaggi;

“TENÌA HAMBRE…” (Avevo fame…), per migliorare la possibilità della spesa alimentare di 33 famiglie.   

Naturalmente tutti sanno che sr. Camilla dal 2007 si occupa, soprattutto, del funzionamento del “Centro medico-assistenziale Madre Anastasia” di Esmeraldas.

E’ seguito, appena franto il momento dell’imbarazzo iniziale, un breve dibattito con domande rivolte sia a Padre Giulio che a Sr. Camilla in un’atmosfera che, ormai, era diventata calda e fraterna. Padre Giulio ha lasciato, infine, ai presenti un compitino per casa: “Nel prossimo incontro con i vostri parroci date loro un saluto affettuoso e un abbraccio fraterno d’incoraggiamento”.    (Rosamaria Pirri, del Gruppo Missionario di Santa Chiara di Latina, referente italiana del Progetto Educamy di Madre Camilla)

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